Sicilia

I sindacati commentano duramente dopo la morte del forestale di Monreale

“Un altro lavoratore vittima delle inadempienze e sottovalutazioni della politica”. A dirlo sono Funzione Pubblica e Flai Cgil siciliana dopo la morte di Matteo Brandi, il forestale 67enne rimasto gravemente ferito il 24 luglio scorso mentre era impegnato nello spegnimento di un incendio cha ha devastato il Palermitano.

In Sicilia salgono a 24 gli operai dell’antincendio e le guardie forestali che hanno perso la vita dall’istituzione del Corpo. “Nell’esprimere cordoglio alla famiglia, ci sembra doveroso – dicono il segretario generale di Fp, Gaetano Agliozzo, assieme a Gaspare Comandè del comparto Forestale, e il segretario generale della Flai, Tonino Russo – evidenziare le criticità che investono il settore. Ci sono problemi che riguardano la mancanza di sicurezza, come ad esempio i turni serrati del poco personale in divisa, ma anche il problema dell’età avanzata di gran parte delle guardie forestali e delle unità addette all’antincendio, per le quali sarebbero altamente sconsigliate mansioni ad alto rischio”.

“Da tempo, come organizzazione, chiediamo una riforma del settore che purtroppo ancora non arriva – aggiungono -. Invece di bistrattare la categoria, come spesso avviene, si pensi all’impegno e ai rischi che i lavoratori corrono durante le attività, individuando soluzioni strutturali. L’antincendio e la forestazione certamente funzionerebbero meglio e in modo più efficace se venisse varata subito la riforma con un annesso ricambio generazionale di tutti i lavoratori del comparto forestale della Regione siciliana”, concludono Agliozzo, Comandè e Russo.

Foto d’archivio