Pezzi di Pizzo

Il solstizio politico

C’è stato il solstizio d’estate e la politica siciliana è entrata in fibrillazione. È un classico di questa stagione, non avendo fatti amministrativi da fare si fanno scoppiare i fuochi d’artificio. D’altra parte a luglio c’è la festa della Santuzza a Palermo, Santa Rosalia, e i fuochi son d’uopo.

Le polveri si sono accese con lo scontro Schifani-De Luca. La bellissima e greca Taormina, come ai tempi di Elena di Troia, è stata la causa scatenante. Il presidente Schifani ha addirittura minacciato le dimissioni se fosse passato in Ars un emendamento che riforniva le truppe di Cateno. Ma si cominciano a fare i conti con le Europee, ma soprattutto con le elezioni provinciali, in spirito al carattere decisamente provinciale di quest’isola. Cuffaro vuole andare in doppia cifra, i fratelli d’Italia si vogliono consolidare, se non ora quando, Schifani vorrebbe, in quanto massima autorità istituzionali e politica dell’isola la piazza di Palermo per un suo fedelissimo.

Si parlava di Alongi, primo dei non eletti per colpa di Miccichè, che non si è voluto auto-esiliare a Roma. Ma voci insistenti parlano di Marcello Caruso, l’uomo che sussurra ai leader. Soltanto che difficilmente, dopo la rinuncia della Sudano alla guida di Catania, Salvini non pretenderà la piazza d’onore della Città metropolitana di Palermo, dando per scontato che la provincia catanese andrà al calatino Lombardo. Come farà Schifani a piegare, dopo la scomparsa di Berlusconi, l’alleato leghista? Il quale sembra che abbia in mente Ciccio Scoma, che si ritirò da candidato sindaco in favore di Lagalla. Per adesso Scoma è alla presidenza di Amg Energia, partecipata palermitana, ma si sussurra che voglia dare gas per lo sprint dopo l’estate. Schifani certo potrebbe proporre alla Lega la città metropolitana di Messina, ma nessuno si piglia oggi una candidatura a Cateno Valley, è sconfitta a tavolino, e Salvini, per quanto milanese, non è fesso. Sono fuochi estivi? Ballon d’essai? Quien sabe cosa cova sotto la sabbia arroventata dal sole. Ma ormai fare previsioni fondate sulla logica in Sicilia è ‘sciatu persu’, fiato sprecato.

Così è se vi pare