Impresa

Sostegno alle imprese sociali e vittime di usura

PALERMO – Ammontano complessivamente a sei milioni di euro le risorse messe a disposizione dal Pon legalità 2014-2020 con due avvisi pubblicati lo scorso 24 gennaio a sostegno delle imprese sociali impegnate nella gestione di beni confiscati alla criminalità organizzata e degli operatori economici vittime di racket e usura (tre milioni di euro per ciascuno dei due avvisi). Entrambi gli avvisi si rivolgono agli enti che operano in Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia.

L’avviso che si rivolge alle imprese sociali ha per obiettivi il rafforzamento dell’economia sociale e la promozione dell’effettivo riutilizzo dei beni confiscati a vantaggio della collettività. Nel dettaglio, risultano finanziabili i servizi finalizzati ad accrescere le competenze e le capacità operative delle persone e a garantire una migliore gestione del bene immobile confiscato rispetto alle esigenze del territorio: in particolare, si tratta di servizi di accompagnamento e consulenza, percorsi di formazione e costruzione o rafforzamento di reti territoriali.

Ai fini della partecipazione, i soggetti interessati dovranno compilare e inviare la domanda di partecipazione, utilizzare il format “modello per la presentazione di progetti” e allegare la documentazione che attesti il possesso dei requisiti di partecipazione entro il prossimo 6 marzo. La domanda dovrà essere effettuata via Pec all’indirizzo dipps.bandiponlegalita.segr@pecps.interno.it.

Il secondo avviso, invece, intende incentivare la denuncia dei reati di racket e usura da parte degli operatori economici e garantire alle vittime la definitiva riabilitazione economico-sociale. Possono presentare proposte progettuali le associazioni o le organizzazioni antiracket e antiusura aventi tra i propri scopi quello di prestare assistenza e solidarietà a soggetti danneggiati da attività estorsive e usuraie. Mentre i destinatari finali degli interventi finanziati sono gli operatori economici che vivono una condizione di particolare fragilità e vulnerabilità sociale in quanto vittime di reati di estorsione e usura.

Ciascun progetto dovrà prevedere la presa in carico di almeno cinquanta destinatari, con la conseguente erogazione di servizi, che dovranno essere dimostrati attraverso registri o documentazione equivalente firmati dall’operatore incaricato. I servizi da attivare dovranno garantire sia un supporto psicologico alle vittime e ai loro familiari sia la necessaria assistenza nelle fasi di denuncia, accesso al Fondo di solidarietà, nonché nella fase di riavvio delle attività commerciali che hanno subito le conseguenze dei fenomeni criminosi. Inoltre, ogni progetto deve prevedere anche la realizzazione di un piano di comunicazione finalizzato alla diffusione delle attività previste dal progetto.

Anche in questo caso, i soggetti interessati a partecipare dovranno compilare ed inviare la domanda tramite Pec entro il prossimo 6 marzo. La data di invio del messaggio di ricevuta farà fede e sarà vincolante per l’accesso alla fase di valutazione e di ammissibilità a finanziamento. Le proposte progettuali presentate saranno sottoposte ad un esame di ammissibilità e a valutazione qualitativa.