Messina

Spenti i riflettori sull’ultimo FilmFest, Taormina pensa già all’edizione 2020

TAORMINA (ME) – Doveva essere l’edizione del grande rilancio e, a guardare dai primissimi riscontri, così è stato per la 65^ edizione del Festival del Cinema di Taormina, sotto la guida dei direttori artistici, Silvia Bizio e Gianvito Casadonte.

Dopo le turbolente vicissitudini degli ultimi anni, che avevano relegato la storica rassegna siciliana a una posizione di nicchia per mancanza di risorse economiche e difficoltà organizzative, quella che si è chiusa sabato scorso, nel magnifico scenario del Teatro Antico, è stata infatti, per Taormina, una settimana nella quale si è tornati a respirare l’aria della dolce vita.

Il suggestivo red carpet, allestito quest’anno nella centralissima piazza del belvedere, ha fatto il pieno di star internazionali. Regina del Festival è stata senza dubbio la splendida Nicole Kidman, giunta nella Perla per ritirare il TaorminaArte Award, in aggiunta a una bacheca dove trovano già posto un Oscar, quattro Golden Globe e due Emmy Award. L’attrice australiana ha tenuto anche un’interessante masterclass, nel corso della quale ha dichiarato amore per l’Italia e per il cinema italiano, e ha spiegato meglio il suo impegno, da produttrice, per rafforzare la parità dei diritti delle donne nel settore cinematografico.

Nicole Kidman ha ricevuto il premio dalle mani dell’attore italiano, Pierfrancesco Favino, anch’egli protagonista della settimana e, soprattutto, della serata dei Nastri d’Argento – consegnati ad apertura della kermesse – trionfando nel ruolo di Tommaso Buscetta nel film “Il Traditore”. L’opera di Marco Bellocchio ha portato a casa ben sette riconoscimenti: miglior film, miglior regia, sceneggiatura, montaggio, colonna sonora, attore protagonista e attori non protagonisti. Nella sua masterclass, Favino ha parlato anche dell’altrettanto difficile ruolo nei panni di Bettino Craxi, interpretato nel film “Hammamet”, di Gianni Amelio, in uscita nel 2020.

Tornando invece al Festival di Taormina – che ha avuto come madrina l’attrice e modella spagnola Rocío Muñoz Morales – il premio Cariddi al miglior film è andato alla pellicola “Show Me What You Got”, di Svetlana Cvetko, mentre la miglior regia a Minhal Baig per “Hal”. Questi i principali verdetti decisi da un illustre giuria, presieduta quest’anno dal regista premio Oscar Oliver Stone, affiancato da André Aciman, Carlo Siliotto, Paolo Genovese, Elisa Bonora, Carolina Crescentini e Julia Ormond. Successo anche per il film “Ellen: die storie van Ellen Pakkies” che si è aggiudicato il miglior attore con Jarrid Geduld e la miglior attrice con Jill Levenberg. Trionfo tutto siciliano infine per “Picciridda”, di Paolo Licata, un lungometraggio ispirato al romanzo di Catena Fiorello, ambientato nell’isola di Favignana, che ha vinto la miglior sceneggiatura e raccolto diverse menzioni speciali.

“Siamo già pronti per il festival del prossimo anno e anche per quello del 2021”, ha annunciato a margine un entusiasta Pietro Di Miceli, il commissario della neo Fondazione TaorminaArte il quale, memore delle difficoltà passate, ha dichiarato che è già pronto il prossimo bando triennale per programmare tutto in largo anticipo. Bando al quale parteciperà senz’altro Videobank, la società di media service catanese che ha positivamente guidato l’organizzazione di quest’anno. La conferma è arrivata dall’amministratore Lino Chiechio, che ricordato anche come la 65^ edizione abbia ospitato 78 film provenienti da ben 24 Paesi, con 280 ospiti e 400 mila visualizzazioni social in una settimana. Grazie all’accordo con Apple, inoltre, il Taormina Filmfest verrà per la prima volta rilanciato in tutto il mondo.

“Il centro del Mediterraneo dev’essere la prerogativa della rassegna”, ha aggiunto soddisfatto il sindaco Mario Bolognari, che ha elogiato il successo dei livelli di sicurezza raggiunti, non facili per la conformazione di Taormina, che è anche località a rischio terrorismo.