Dal 2018 al 2022 in Sicilia chiusi quasi 180 sportelli bancari e persi oltre 1.500 posti di lavoro. Una situazione che lascia il 7% della popolazione senza accesso a uno sportello bancario.
Sono i dati presentati dalla Uilca – l’Organizzazione Sindacale Uil che riunisce i lavoratori dei settori credito, finanziario, concessionarie esattoriali, assicurazioni e autorità – e dal suo segretario nazionale Fulvio Furlan che nei giorni scorsi è stato a Palermo, tappa della campagna itinerante del sindacato su questi temi “Chiusura Filiali, no grazie!”.
Dal 2018 al 2022 in Sicilia il numero di comuni serviti da banche è diminuito del 12,2%, passando da 288 a 253 (-35). Nello stesso periodo sono state chiuse 175 filiali (-13,7%), passando da 1.273 a 1.098. Circa 44 all’anno. Percentuali preoccupanti anche per l’occupazione, che registra una perdita di 1.529 posti di lavoro per un calo del 14,9%, passando da 10.271 nel 2018 a 8.742 nel 2022.
Nella regione, al 2022, sono 318.910 le persone che non hanno accesso allo sportello bancario pari al 6,6% degli abitanti. A Palermo il numero degli sportelli è diminuito del 16,7% passando da 306 nel 2018 a 255 nel 2022 (-51). I comuni serviti da banche sono calati del 13,8%, passando da 65 a 56 (-9). Anche nel capoluogo si registra un calo sul numero dei dipendenti: in cinque anni sono diminuiti del 15,8%, passando da 2.840 a 2.392 (-448). A Messina il numero degli sportelli è diminuito del 16,5% passando da 158 nel 2018 a 132 nel 2022 (-26). I comuni serviti da banche sono calati del 18,4%, passando da 49 a 40 (-9). Si registra un calo anche sul numero dei dipendenti: in cinque anni sono diminuiti del 14,1%, passando da 1.105 a 949 (-156). A Catania, invece, si sono persi il 10% degli sportelli da 248 a 223 mentre i dipendenti sono calati da 2.182 a 1.721 con un calo del 21,5% i comuni serviti da banche adesso sono 45, erano 50 nel 2018.
I risultati di un sondaggio realizzato dalla Uilca, raccolti su 1.400 persone durante la prima parte della campagna (realizzata in Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Lombardia, Basilicata e Puglia), manifestano malcontento e insoddisfazione dei clienti sul problema della desertificazione bancaria.
Nove persone su dieci si dichiarano “insoddisfatte” dalla chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune. Sei su dieci, pari al 60% degli intervistati, dichiarano di recarsi in una sede bancaria “almeno una volta al mese” e oltre il 70% confessa di aver avvertito “molto” la riduzione degli sportelli bancari e la percezione dell’abbandono dei territori. “Con la campagna stiamo girando l’Italia e abbiamo l’opportunità di confrontarci con tante realtà diverse. Questo ci aiuta a comprendere meglio come il fenomeno della desertificazione bancaria viene vissuto dalle comunità e dalle persone”, commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan, “purtroppo, devo dire, i risultati ci stanno dando ragione: la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri produce molta insoddisfazione e viene vissuta come un abbandono. Nove persone su dieci che si dichiarano insoddisfatte dalla chiusura delle filiali è un chiaro messaggio che non può più essere ignorato”.