Questa vicenda dello Stato Teocratico Antartico di San Giorgio potrebbe essere derubricata alla solita truffa provinciale, con una spruzzata di Totò che vende la fontana di Trevi. Ma invece suscita riflessioni, intanto per come selezioniamo la classe dirigente, visto che ci è implicato un generale della GdF, e poi per gli stimoli che esercitava sui truffati.
Come i partiti adesso al voto promettono di tutto e di più, dalla flat tax al diritto di cittadinanza, dalle libertà dai vaccini, ai diritti di esercizio della professione per i fuoriusciti dal sistema, anche i professori della Truffa Antartica, come se fosse Antani, promettevano le stesse cose. Patenti e documenti di un paese che sicuramente non da estradizioni facili, visti di ingresso per tutti, avanti c’è posto, tanto l’Antartide è grande. Finanziamenti alla ricerca per i nostri velleitari e narcisisti Archimede pitagorici, di cui siamo pieni, e soprattutto tasse al 5 per cento, altro che la flat tax di Salvini.
Di fatto è la sintesi dei due programmi delle principali coalizioni al voto se ci fate caso. E questo la dice lunga, se una truffa ricalca i programmi elettorali “seri”. Certo manca il Ponte sullo Stretto, ma viene compensato con titoli di acquisto di un’isola greca. Quale italiano comune non vuole un pezzo di paradiso in un’isola?
Sembra uscita da Amici Miei atto primo, ci manca tanto Tognazzi e la satira di questo Paese in cui eccelleva. Intanto la parola Antartico che sa di esotico per un Paese che è rimasto assolutamente provinciale da una certa età in su, poi quel riferimento alla religione, Teocratico, che sa di scaramantico per una società italiana scristianizzata per pigrizia, ma che mantiene un senso di colpa per un “Paradise Lost”.
Infine San Giorgio, il mitico Cavaliere cristiano che sconfigge il Drago, come i partiti nazionali, che avendo paura di sparire, tutti nessuno escluso, hanno infilzato Draghi portandoci a questo voto. Che sa di truffa come quella scoperta dalla Procura di Catanzaro. Quanto ci mancano Monicelli e Tognazzi, Noiret, Moschin e Adolfo Celi. Si aveva più libertà di dissacrare il potere di giganti come Andreotti e soci allora che oggi. Lo Stato Teocratico è una truffa, ma agli italiani piacciono le scorciatoie e quindi nessuna compassione per i truffati. Ma probabilmente il 25 settembre sera l’elenco dei truffati sarà superiore.
Così è se vi pare.