Sarà effettuata una perizia psichiatrica anche sulla figlia 17enne di Giovanni Barreca, tra gli accusati della strage di Altavilla Milicia (PA) dello scorso febbraio: lo ha deciso il giudice del tribunale dei Minorenni, Nicola Aiello.
La giovane è accusata di aver preso parte ai riti di “purificazione” e agli esorcismi che avrebbero portato alla morte della madre Antonella Salamone e dei fratelli Kevin ed Emmanuel al culmine di atroci torture. Torture che la giovane avrebbe confessato, rivelando agli inquirenti anche di essere stata anche lei – assieme al fratello, poi morto, Kevin – ad aver posto fine alla vita della madre.
A decidere di fare una perizia anche sulla 17enne, oltre che sul padre Giovanni Barreca, è stabilire se la giovane – al momento del triplice omicidio – fosse capace di intendere e di volere. “A casa c’erano i demoni”, avrebbe raccontato più volte l’adolescente, spiegando che quanto accaduto era necessario per scacciare il male dalla casa. A mettere in atto le torture sarebbero stati principalmente Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia di presunti “santoni” accusati assieme alla 17enne e a Giovanni Barreca degli orrori della villetta.
Per la perizia, le autorità competenti hanno nominato un perito neuropsichiatra infantile di Roma. Il 30 gennaio dovrebbe consegnare i risultati della consulenza.
La Procura di Termini Imerese ha depositato appello al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza di revoca di misura cautelare e di applicazione provvisoria di misura di sicurezza disposte dal gip nei confronti di Giovanni Barreca. Il muratore 54enne, principale indagato per la strage di Altavilla Milicia, è stato scarcerato in quanto ritenuto “incapace di intendere e volere”. Per la Procura, però, sarebbe socialmente pericoloso e quindi dovrebbe stare ancora in carcere sotto stretta sorveglianza.
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