Strage Palermo, la figlia confessa gli orrori di Altavilla Milicia

Strage Palermo, la figlia confessa gli orrori di Altavilla: vittime bloccate e torturate con il phon

marikacontarino

Strage Palermo, la figlia confessa gli orrori di Altavilla: vittime bloccate e torturate con il phon

Redazione  |
lunedì 19 Febbraio 2024

La testimonianza della 17enne ha contorni agghiaccianti: la madre e i fratelli avrebbero subito sevizie inaudite. Ecco i dettagli.

La storia della strage di Palermo sembra non essersi ancora conclusa, e anzi sono diverse le informazioni e i dettagli che emergono di minuto in minuto. È stato confermato, infatti, che le tre vittime del massacro siano state seviziate e torturate per ore prima di essere uccise.

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Il racconto dell’orrore della figlia 17enne

Il racconto dell’orrore della figlia di 17 anni, che ha confessato di avere partecipato al massacro insieme al padre e alla coppia di «amici» di famiglia, è stato confermato dall’autopsia. Gli esami sui resti di Antonella Salamone e sui corpi dei figli Emanuel, di 5 anni, e Kevin di 16 hanno ribadito quanto emerso la settimana scorsa, nel corso dei primi sopralluoghi compiuti nella villetta teatro della strage.

La 17enne ha chiesto di poter vedere il padre, poi ha cominciato a parlare lasciandosi andare a un racconto horror, confessando di aver partecipato attivamente al massacro.

Strage Palermo: le sevizie sulla madre e la sepoltura

Secondo le dichiarazioni della ragazza, la madre sarebbe morta giovedì 9 febbraio, ma avrebbe prima subito diverse sevizie. Distesa a faccia in giù nei locali della cucina, sarebbe stata torturata con il phon, con la padella e con la pinza per il camino da Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Caradente. I tre la torturavano a turno, dicendole che era un demone, mentre i due figli maggiori guardavano. Sembra che la donna abbia chiesto più volte ai figli di chiamare i carabinieri, ma che questi non l’abbiano fatto per paura di essere torturati a loro volta.

Antonella Salomone sarebbe poi stata portata su delle tavole di legno in un terreno sopra l’abitazione: Giovanni Barreca e il figlio Kevin avrebbero scavato la buca dove la donna è stata seppellita insieme ad oggetti che le appartenevano. Il tutto sarebbe avvenuto sotto lo sguardo attento della coppia, per poi dare fuoco a tutto.

Le torture sui due fratelli, Emanuel e Kevin

La giovane ha, inoltre, raccontato che nei giorni in cui si è verificata la strage di Palermo la coppia composta da Sabrina Fina e Massimo Caradente avrebbe dormito a casa dei Barreca.

Il più piccolo dei fratelli, Emanuel, sarebbe stato a sua volta torturato con con l’asciugacapelli, oltre ad essere stato costretto a bere caffè amaro con una siringa per indurre il vomito. Solo così, secondo i tre carnefici, il bambino sarebbe stato liberato dai demoni.

Kevin, invece, sarebbe stato accusato dalla coppia di essere anche lui un demone: lo avrebbero quindi picchiato e poi legato con una catena piena di ruggine, cavi e fili, con la collaborazione del padre.

La 17enne sarebbe stata costretta ad essere presente a tutte le torture e le sevizie operate dai tre carnefici durante la strage di Palermo.

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