Cronaca

Strage di Altavilla, novità sulle indagini: l’analisi dei tabulati smentisce i coniugi Fina-Carandente

I tabulati telefonici smentiscono la versione di Massimo Carandente e Sabrina Fina, i coniugi “santoni” indagati per la strage di Altavilla Milicia (PA): i due, infatti, sarebbero stati presenti nella villetta di Giovanni Barreca durante le torture che hanno portato alla morte della moglie e di due figli del muratore 54enne.

Nel frattempo, proprio su Barreca è in corso una perizia psichiatrica per comprendere se l’uomo fosse in grado di intendere e di volere durante il “rito” di liberazione dal diavolo che lo scorso febbraio ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emanuel.

Strage di Altavilla, i tabulati smentiscono la coppia Fina-Carandente

L’analisi dei tabulati telefonici avrebbe smentito la difesa dei coniugi co-indagati di Barreca, Massimo Carandente e Sabrina Fina. La coppia ha ammesso di aver partecipato dei riti e a dei presunti “incontri di preghiera” per liberare la villetta di Barreca dalla presenza del demonio, ma ha anche sostenuto di non essere stata presente al momento delle torture culminate nei tre omicidi. I tabulati permetterebbero quindi di confermare la versione di Barreca e della figlia 17enne, anche lei indagata, che parlava di un ruolo attivo da parte della coppia di coniugi.

L’ipotesi del movente economico

Nelle scorse settimane, nell’ambito delle indagini sulla strage di Altavilla Milicia, è emerso un nuovo potenziale movente di natura economica. Pare che i coniugi Fina e Carandente, che avevano conosciuto le vittime a degli incontri di preghiera, avessero delle mire sulla villetta dei Barreca e che per questo avrebbero fatto di tutto per insinuarsi nella vita della famiglia fino al rito culminato nel triplice delitto. Anche su questa possibilità indagano gli inquirenti.

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