Cronaca

La terribile fine di Kevin e delle vittime della strage di Altavilla: “Atroce dinamica criminale”

Ad Altavilla Milicia (PA) è il momento del lutto e del silenzio per ricordare le vittime della strage familiare che ha sconvolto l’Italia intera: la 40enne Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emanuel Barreca, di 16 e 5 anni.

Il 19 febbraio per il paesino del Palermitano è lutto cittadino. Le salme sono tornate a casa dopo l’autopsia e fino alle 20 è stata allestita una Camera ardente dove amici, parenti e conoscenti possono pregare per le vittime.

La Camera ardente per Antonella, Kevin ed Emanuel

Sono arrivate nelle scorse ore alla camera ardente le salme dei fratelli Kevin ed Emanuel Barreca, accompagnate da un corteo di bambini e ragazzi in lacrime con le foto dei loro amici. Per loro margherite e rose bianche, ma anche disegni e striscioni.

L’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ha commentato la vicenda pregando per le vittime della strage di Altavilla: “Oggi è il momento del silenzio. Si è già detto troppo. È bene che ci domandiamo sulle responsabilità che abbiamo tutti nella impostazione di questa società. Diffidiamo di tutti quelli che si inventano guaritori o santoni, diffidiamo tutti. Ma è anche il segno di una fragilità mentale e la conseguenza forse di una impostazione che noi occidentali ci siamo dati. Abbiamo rinunciato al vero volto di Dio e altri rischiano di prendere il sopravvento”.

“Chiedo che in questi giorni nella nostra Arcidiocesi, specialmente durante l’Eucaristia, si preghi per le vittime della strage di Altavilla Milicia: Antonella, Kevin e Emanuel e per i genitori e i parenti di Antonella; per il pentimento e la conversione a Dio dei responsabili di questa assurda atrocità, che ancora una volta ci ha posto dinnanzi a vite in macerie, ai cumuli del disagio sociale e delle fragilità umane, terreno fertile per i nuovi seduttori del fanatismo religioso che profanano il volto e il nome santo di Dio, lento all’ira e grande nell’amore”, ha aggiunto monsignor Lorefice.

Strage di Altavilla Milicia, il sindaco: “Giornata più nera per noi”

“A mia memoria oggi è la giornata più nera e più dolorosa di Altavilla Milicia, abbiamo vissuto momenti drammatici durante la pandemia e attraversato tante difficoltà ma l’orrore di questi giorni è davvero incredibile”. A dirlo all’Adnkronos, davanti alla camera ardente che accoglie le spoglie dei fratelli Kevin ed Emanuel Barreca – le due vittime più piccole della strage di Altavilla, di 16 e 5 anni – è il sindaco di Altavilla Pino Virga.

“Siamo affranti ma anche inorriditi per quello che sta accedendo. Qualunque morte è straziante ma le modalità rendono inaccettabile tutto questo. Pensare all’accanimento di un padre sui propri figli ci toglie il fiato”.

Strage di Altavilla, le torture a Kevin

Secondo il gip di Termini Imerese, che ha convalidato l’arresto dei presunti complici di Giovanni Barreca – Massimo Carandente e Sabrina Fina – Antonella Salamone e i suoi due figli, Kevin di 16 anni e Emanuel di 5 anni “sono stati torturati attraverso l’uso di un asciugacapelli rovente su alcune parti dei loro corpi e sulla bocca, attraverso l’uso di alcuni attrezzi da camino incandescenti su varie parti del corpo, sono stati colpiti più volte con una padella”.

“Al piccolo Emmanuel veniva, inoltre, iniettato del caffè amaro in bocca al fine di indurlo al vomito e li povero Kevin veniva legato alle mani e ai piedi con delle catene dietro la schiena in modo da impedirgli al respirazione, sebbene lo stesso abbia strenuamente tentato di difendersi provando ad aggredire la coppia Carandente-Fina”.

Il tentativo di difesa

Il 16enne Kevin Barreca avrebbe tentato di difendersi durante le torture. Avrebbe anche dato un morso alla caviglia a una delle indagate, Sabrina Fina. Anche la figlia 17enne di Barreca sopravvissuta alla strage di Altavilla Milicia – e indagata per concorso in omicidio – avrebbe confermato che Kevin “cercava di sottrarsi ai suoi aguzzini e che, in particolare, il padre lo aveva bloccato mentre Sabrina e Massimo lo legavano con una catena piena di ruggine, cavi e fili”.

Il gip: “Atroce dinamica criminale”

“Ogni particolare rende particolarmente atroce la dinamica criminale posta in essere dagli indagati, con particolare pervicacia e intenzionalità”. Queste le parole del gip di Termini Imerese, chiamato a chiarire la dinamica di una delle stragi familiari siciliane destinata a passare alla storia per la sua ferocia.

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Strage di Altavilla, l’ultimo messaggio di Antonella

“Non ci sono più lacrime né parole sono devastata dal dolore. Emanuel era un bambino dolcissimo e allegro, ha partecipato anche alla recita di Natale. La mia nipotina diceva sempre che Emanuel era il suo fidanzatino. Con Antonella ci scrivevamo ogni mattina ma agli ultimi messaggi non ha mai risposto“. A parlare è Giuseppa La Cavera, un’amica di Antonella Salamone.

“Non me lo so spiegare quello che è successo – dice tra le lacrime – perché non ho la forza, da una settimana non mangio. Sono devastata. Nessun sentore che faceva presagire questa tragedia. Non potevamo aspettarci una cosa del genere. Antonella non ha mai detto nulla di queste cose. Sapevamo che era molto religiosa, come lo siamo tutti noi. Era una famiglia tranquilla. Abbiamo saputo che lui la picchiava dai giornali ma noi non abbiamo mai saputo nulla. Noi ci mandavamo i messaggi la mattina: l’ultimo messaggio il 6 febbraio e lei non mi ha mai risposto”.

Immagine di repertorio