Editoriale

Stretto, 4 ore a 40°, Schlein solo 20 minuti

Abbiamo sentito e visto nei reportage televisivi i resoconti su file interminabili di auto dalle sponde calabresi (all’inizio delle ferie) e da quelle siciliane, con il rientro. Centinaia e centinaia di veicoli, oltre che di “bisonti”, che sono rimasti sotto il sole cocente di questa torrida estate a quaranta gradi, attendendo fino a quattro o cinque ore.

Gente che imprecava in tutte le lingue, bambini e anziani sofferenti per queste condizioni, veicoli bollenti. Ma tutto ciò, dopo le notizie, è passato sotto silenzio perché a nessuno è venuto in mente di fare rilevare come nel 2032, se il Ponte verrà consegnato ai/alle cittadini/e, basteranno appena dieci minuti per attraversare lo Stretto.

Ora, com’è possibile che vi siano tanti che mentono sapendo di mentire e continuano ad alzare proteste contro la costruzione di questo importantissimo manufatto europeo (inserito nel corridoio Helsinki-Palermo), che aiuterebbe moltissimo non solo l’economia locale, ma quella nazionale ed europea e solleverebbe i/le cittadini/e di tutte le nazioni da queste sofferenze?

Abbiamo sentito Elly Schlein, segretaria del PD eletta dai suoi votanti, dire che lei ha attraversato lo Stretto in venti minuti, ma si tratta di una bugia per due ragioni. Se l’ha attraversato con un normale traghetto, come i comuni mortali, ha impiegato anch’essa ore e ore; se l’ha attraversato con un aliscafo, ha impiegato trenta o quaranta minuti; se l’ha attraversato in elicottero, ha impiegato meno di dieci minuti. Com’è evidente da questo raffronto, nessuno dei tre casi prospettati corrisponde a quel tempo dei venti minuti.

Dobbiamo ricordare che la segretaria del PD è nata a Lugano, ove risiede la famiglia. Non che gli svizzeri siano migliori o peggiori degli italiani, ma sono svizzeri, cioè sono nati e cresciuti in un ambiente totalmente diverso dal nostro e quindi vedono le cose in una maniera, appunto, diversa.
In quel piccolo Paese grande due volte la Sicilia e con meno di otto milioni di abitanti, tutto funziona perfettamente. I/le cittadini/e sono rispettosi/e delle leggi confederali e cantonali; tutti pagano le tasse e la qualità della vita è reddito pro capite sono elevati.

Nel forum realizzato con l’amministratore delegato della Stretto di Messina (SdM S.p.A.), Pietro Ciucci, pubblicato lo scorso 24 aprile, abbiamo focalizzato tutte le questioni riguardanti la costruzione del Ponte e ci torneremo nel prossimo mese di settembre per appurare gli avanzamenti amministrativi che porteranno alla delibera del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), dopo di che si procederà senza indugio e senza alcun possibile contrasto agli espropri e quindi ad aprire i cantieri.
Paradossalmente è più difficile tutta questa fase preparatoria di tipo amministrativo e autorizzativo che non la costruzione vera e propria del manufatto.

Al riguardo dobbiamo ricordare che il costo dello stesso è all’incirca la metà di quello complessivo, in quanto l’altra metà serve per costruire tutti i raccordi stradali e ferroviari per oltre quaranta chilometri sia sulle coste calabresi che su quelle siciliane.
Intanto gli uffici locali della SdM stanno provvedendo a concretizzare gli espropri pagando terreni e manufatti a prezzi di mercato ed anche qualche euro in più.

L’Italia, indietro rispetto alla media europea per quanto riguarda le infrastrutture, dovrebbe spendere ogni euro per adeguarvisi e quindi nessun/a italiano/a di buonsenso dovrebbe opporsi alla costruzione di infrastrutture, anche perché nello scorso secolo i gruppi di potere hanno impedito di costruirle nel Sud Italia. Vogliamo ricordare che l’autostrada del Sole arrivò a Napoli e che l’alta velocità ferroviaria è arrivata a Salerno, come se un terzo del Paese al di sotto delle due città non esistesse. Una vergogna che non è mai stata messa in sufficiente luce neanche nel ventunesimo secolo.

Basta dunque lamentele, menzogne e stupidaggini. È un invito che facciamo a tutti coloro che hanno le bende sugli occhi e che non discernono il vero dal falso con la propria testa, perché usano quella degli altri.