Messina

Lipari, il sindaco Gullo al QdS: “Lo striscione? Non rispettate le regole. Sulle Isole troppe presenze, serve turismo contingentato”

Uno striscione affisso da un privato cittadino al balcone durante la festa patronale di San Bartolo per ricordare il povero padre di famiglia di 36 anni colpito in spiaggia da un improvviso e fatale infarto, ha riaperto sull’isola il tema della mancanza di mezzi di soccorso. Sopra c’era scritto: “Balcone chiuso per lutto. Sanità eoliana vittima dei tagli. San Bartolo aiuto”. In questo modo, traendo spunto, il Coordinamento eolie sanità è tornato sul nodo della carenza di ambulanze medicalizzate a Lipari, la più grande isola dell’arcipeloago, riaccendendo l’annoso problema della esiguità di mezzi di soccorso, piaga alla quale si affianca anche la cronica carenza di medici.

La polemica di Federalberghi

I responsabili del coordinamento si soffermano soprattutto sull’episodio del soccorso del giovane. Sembra, come scrivono in una nota, che l’unica ambulanza medicalizzata in servizio, subito allertata, sia arrivata sul luogo della tragedia 25 minuti dopo, ma con a bordo anche un altro paziente, a sua volta precedentemente soccorso, che per fortuna non era in codice rosso altrimenti il mezzo non si sarebbe potuto fermare. “In questo modo – commenta il segretario del coordinamento, Christian del Bono che è anche presidente di Federalberghi Isole minori – intendiamo ribadire che una sola ambulanza medicalizzata non può bastare per un’isola che d’estate ospita anche 20mila presenze oltre i 10mila residenti”.

Il coordinamento, in una nota, oltre ad esprimere la propria vicinanza ai familiari del giovane deceduto, ha dichiarato che intende “intraprendere una azione formale per verificare se l’emergenza sia stata gestita secondo le procedure previste”.

L’intervista al sindaco di Lipari

Di emergenza sanità siamo tornati a parlare col sindaco di Lipari, Riccardo Gullo che è la massima autorità sanitaria cittadina. “Innanzitutto – spiega –  dobbiamo dire che il povero ragazzo che è stato colto da infarto in acqua era già in fin di vita quando è stato soccorso. E neanche il bagnino, una volta che il giovane è stato adagiato sulla spiaggia, ha potuto fare qualcosa per lui. Detto questo sulla questione dello striscione la gente a Lipari deve imparare che ci sono delle regole”.

Che intende dire sindaco?

“Che c’è un momento per tutto. Così come hanno preteso che io interrompessi lo spettacolo. E poi il giorno della festa hanno issato quel cartello mentre la gente voleva divertirsi… Ma in quale festa patronale si interrompono i festeggiamenti perché c’è stato un infarto che purtroppo sono casi frequenti? Vedi il caso del ragazzo a Stromboli o del ragazzo alle piscine di Vulcano…. Ora quando muore un ragazzo meraviglioso, il figlio che tutti vorremmo avere, il dolore è immenso e il momento è tragico. Ma cosa c’entra con la festa patronale? Il lutto e le bandiere a mezz’asta si fanno sempre il giorno in cui si celebrano i funerali. Ma ogni cosa, ripeto, ha le sue regole e queste non sono regole”.

Allora quello striscione non doveva essere affisso?

“Non si mette un cartello se non si è autorizzati…”.

Ma lei ritiene o no che ci voglia una seconda ambulanza medicalizzata sull’isola?

“Questa domanda deve essere fatta all’Asp. Sono loro che gestiscono il servizio”.

La Sanità a Lipari combatte sempre con le solite croniche assenze, soprattutto di medici.

“In tutta Italia stanno lottando tutti contro la mancanza di medici. Nella nostra zona abbiamo un solo ortopedico da Capo D’Orlando a Milazzo. Come si può pretendere che un ortopedico arrivi anche a Lipari? Con un bacino da un milione e 200mila abitanti l’ortopedico viene a Lipari?”.

Però si dovrebbe pretendere che venga anche a Lipari…

“All’Asp possono fare tutti i bandi del mondo, ma purtroppo gli ortopedici a Lipari non ci vengono. Il numero chiuso nelle facoltà di Medicina ha creato un disastro nella sanità pubblica”.

Senta sindaco, oltre alla sanità altro argomento spinoso è quello delle presenze turistiche. Alcuni operatori lamentano questa estate un calo del 40% a Stromboli a causa dell’emergenza vulcano e di riflesso numeri giù in tutto l’arcipelago: come se lo spiega? I prezzi alti dei trasporti, il carovita, l’assenza di offerte, come spettacoli, rassegne…

“Questa è una bugia. Prima di tutto i bilanci si fanno con i dati. E i numeri di presenze di Liberty Lines al 31 luglio parlano invece di un 4% in più di presenze”.

Quindi più presenze, non meno?

“Sono arrivati più turisti rispetto all’anno scorso. Non solo: la festa di San Bartolo del 24 agosto di quest’anno è stata la più frequentata di tutte le precedenti edizioni. Inoltre, ho chiesto a tre operatori economici dell’arcipelago come è andata la loro stagione e tutti e tre hanno risposto che questa estate è andata meglio dell’anno scorso. Se c’è qualcuno che dissente aggiungo che i dati su distribuzione dell’acqua e raccolta spazzatura ci dicono che ci sono state molte più presenze degli anni precedenti”.

Quindi in definitiva una buona stagione sotto il profilo economico?

“Buona, ma probabilmente dobbiamo riflettere se in futuro ne vogliamo un’altra simile con tanta gente, tanta spazzatura e con l’acqua che non basta. Io oggi ho tre isole in crisi di acqua. La prima è Panarea e la seconda Stromboli… Quindi cosa parliamo a fare? Le isole non possono essere violentate da una massa di gente che si lascia dietro un mare di spazzatura. Serve un turismo contingentato, oppure vogliamo vivere così?”.

Ma la famosa concertazione con operatori e associazioni non ha sortito risultati?

“La concertazione serve prima di emettere i provvedimenti. Dopodiché basta. Non siamo davanti a una trattativa sindacale che si fa con i datori di lavoro e non con le istituzioni che devono garantire ordine pubblico, servizi…”.

Quest’anno, però, sembra che sia andata meglio, soprattutto sotto il profilo dell’ordine pubblico.

“Grazie a Dio è andata meglio, ma grazie ai provvedimenti adottati”.

Un’ultima domanda. Avete concluso il ripascimento della baia di Portinenti. Avete in programma altri interventi anti erosione. Ad Acquacalda, ad esempio, in alcuni tratti l’erosione continua.

“Questi interventi fanno parte della programmazione. Ne parleremo un’altra volta, non il pomeriggio del 26 agosto”.