Scuola

Studenti in piazza a Catania contro alternanza scuola-lavoro e maturità

Un migliaio di studenti e studentesse sono scesi in protesta, oggi, a Catania come in tantissime altre città d’Italia contro l’alternanza scuola-lavoro e la riemersa maturità. 

Il corteo ha raggiunto gli uffici scolastici del MIUR in via Pietro Mascagni, davanti la cui porta è stata gettata della vernice rossa, simbolo del sangue dei due studenti morti nelle scorse settimane proprio durante degli stage.

 

“Il MIUR e i vari ministri dell’istruzione che si sono succeduti hanno le mani sporche di sangue. Lo diciamo chiarissimo: bisogna abolire l’alternanza introdotta da Renzi.” dichiarano in piazza. 

A protestare anche alcuni sindacati degli insegnanti. 

«1000 studenti in piazza sono un segnale straordinario. Le nuove generazioni hanno dato una scossa a tutto il paese» – dichiara Diego D’Urso, responsabile scuola catanese del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) – «La protesta degli studenti contro l’alternanza scuola-lavoro ha rotto il giocattolo dell’unità nazionale del Governo Draghi. Hanno osato mettere in discussione il Governo, il PNRR che investe nuovi miliardi nell’alternanza, il loro modello di scuola basato su un’ideologia aziendalistica e privatistica.

Per questo il Governo ha cercato di appiattire le proteste sulla “commemorazione” dei due ragazzi morti; hanno parlato di “infiltrati” e “strumentalizzazioni”, hanno spinto le questure a cercare di ostacolare l’autorizzazione delle piazze senza nessuna ragione di ordine pubblico. Gli è andata male. Migliaia di giovani che non si rassegnano a precarietà e assenza di diritti oggi danno un esempio di dignità».

Nei cortei, gli studenti hanno bruciato simbolicamente i simboli di Confindustria, al grido “no alla scuola dei padroni”.

La manifestazione si è conclusa davanti all’USR, dove gli studenti hanno riversato della vernice rossa in memoria di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci.