Manifestazione studenti a Catania, "La scuola uccide, protesta a oltranza" - QdS

Manifestazione studenti a Catania, “La scuola uccide, protesta a oltranza”

Ivana Zimbone

Manifestazione studenti a Catania, “La scuola uccide, protesta a oltranza”

venerdì 18 Febbraio 2022

Una protesta pacifica, quella di Catania, al contrario di quanto accaduto in altre città. Tutte le motivazioni e cosa accadrà nei prossimi giorni.

Oggi proteste studentesche in Sicilia e nel resto d’Italia per dire no all’alternanza scuola-lavoro e chiedere nuovi investimenti sulla sicurezza degli studenti. Si è scesi in pizza anche a Catania e Palermo.

La protesta studentesca a Catania

“La protesta nasce dalla morte di due studenti, a Udine e ad Ancona, avvenuta nel corso dell’alternanza scuola lavoro – spiega Luigi Nicolosi, coordinatore provinciale della Rete degli Studenti medi -. Quanto accaduto si pone nel solco di un problema più ampio della sicurezza a scuola e che riguarda già in primis le criticità strutturali e dunque gli edifici scolastici. Chiediamo che venga immediatamente rimossa l’alternanza scuola lavoro e che si avvii un serio piano di investimenti nella scuola che veda gli studenti non solo come destinatari di fondi, ma come soggetti partecipi della ricostruzione della scuola”.

Il corteo di Catania è partito da piazza Roma, ha attraversato anche il Corso Italia ed è arrivato fino all’Ufficio scolastico regionale.

Gli studenti non hanno intenzione di desistere. Al Liceo classico Spedalieri, per esempio, la manifestazione di piazza è stata anticipata da tre giorni di autogestione. E nei prossimi giorni ci sarà una mobilitazione generale di tutte le scuole catanesi.

La protesta studentesca a Palermo

A Palermo hanno partecipato al corteo i ragazzi degli istituti Liceo scientifico Einstein, il Benedetto Croce, l’Umberto I, il Basile di Brancaccio, il Medi, il Vittorio Emanuele III.

Il corteo è partito da piazza Verdi e, dopo avere attraversato il centro, si è diretto in piazza Indipendenza davanti alla sede della Regione Siciliana. Gli studenti hanno occupato la sede del Provveditorato e chiesto di incontrare l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione, Roberto Lagalla.

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