Proseguono le indagini sullo stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo: per i sette indagati – al momento tutti in carcere, compreso il ragazzo minorenne all’epoca dei fatti – è prevista una pena fino a 14 anni di carcere. Escludendo le eventuali attenuanti o aggravanti.
Il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato la richiesta di scarcerazione per quattro degli indagati: Christian Maronia, Angelo Flores (indicato come a possibile “mente” dell’atroce abuso sessuale), Christian Barone e Gabriele Di Trapani. Nei prossimi giorni verrà presa una decisione per altri due indagati, Elio Arnao e Samuele La Grassa. Per quanto riguarda l’indagato neomaggiorenne, negli scorsi giorni è stato deciso l’aggravamento della precedente misura di trasferimento in comunità e il ripristino del carcere. La decisione è arrivata in seguito al ritrovamento di alcune chat e commenti sui social in merito alla vicenda dello stupro. Commenti che metterebbero in dubbio il pentimento del giovanissimo indagato per il terribile reato commesso.
Secondo il 609 octies del Codice Penale, “Chiunque commette atti di violenza sessuale di gruppo è punito con la reclusione da otto a quattordici anni”. A questi potrebbero aggiungersi quelli determinati dalle aggravanti. Eccone alcune:
La ricostruzione dello stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo è ancora al vaglio degli inquirenti. Le immagini della notte dell’orrore, però, mostrano la terribile sequenza del reato: i sette avrebbero approfittato dello stato di ebbrezza della 19enne per allontanarla dal luogo pubblico e abusarne a turno, questo nonostante non stesse bene e supplicasse i suoi aguzzini di smetterla. La scena, oltre che dalle telecamere della zona, sarebbe stata ripresa anche dal cellulare di uno degli indagati. Non è chiaro se e come il video sia stato condiviso.