“E’ stato lui, è lui uno dei due che mi hanno violentata”. La giovane 13enne catanese vittima di violenza sessuale di gruppo nella Villa Bellini di Catania non ha avuto alcun dubbio nel riconoscere il settimo fermato dai Carabinieri del comando provinciale. L’indagato è risultato essere da poco maggiorenne e quindi la sua posizione sarà trattata dalla Procura distrettuale, mentre quella per i minorenni ha un fascicolo su altri due dei sette egiziani coinvolti.
Secondo quanto sostenuto dall’accusa, il neo maggiorenne sarebbe uno dei due indagati che avrebbe abusato, assieme a un minorenne, della ragazzina. La vittima ha identificato in tutto tre componenti del “branco”. Sono un minorenne e un maggiorenne, che avrebbero commesso gli abusi. E un altro egiziano che la bloccava, impedendole di sottrarsi alla violenza. Il settimo fermato è stato sottoposto a tampone per prelevare materiale biologico.
Anche il test del dna, stando a quanto emerso, avrebbe fatto risaltare la compatibilità tra le tre tracce ematiche, seminali e salivari trovate negli slip della 13enne dai Carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche del nucleo investigativo di Catania e analizzati dal Ris di Messina. I primi esami hanno permesso di accertare che appartenevano alla vittima e a uno dei minorenni fermati. Il terzo Dna al momento sarebbe dunque compatibile con con quello del settimo fermato.
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