“La capienza fiscale delle banche per gestire i crediti fiscali del Superbonus è di 81 miliardi di euro e il tetto è stato raggiunto da tempo, come ho sottolineato già diversi mesi fa. Ma i crediti complessivi hanno superato quota 105 miliardi. Il problema, adesso, è individuare soluzioni volte a trovare 24-25 miliardi di liquidità per evitare il fallimento di 25.000 imprese, il blocco definitivo di 90.000 cantieri e la perdita di 130.000 posti di lavoro. Ci sono alcune ipotesi e oggi saranno discusse dal governo, rappresentato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, assieme ai vertici di Abi e Ance”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione ‘Mattino Cinque’ in onda su Canale 5.
“La prima passa per la compensazione delle tasse pagate dai cittadini in banca coi modelli F24: una percentuale di queste, forse l’1% cioè 5 miliardi, verrebbe trattenuta dalle banche e utilizzata per pagare le imprese. – aggiunge – La seconda è cartolarizzare i crediti, cioè le banche li venderebbero a società finanziarie che poi recupererebbero dallo Stato. La terza strada passa per il coinvolgimento delle società pubbliche Cdp e Sace che hanno liquidità e possono comprare dalle banche i crediti fiscali ora bloccati”.