Caltanissetta

Sutera, il turismo rivolto ai connazionali all’estero

SUTERA – Lo scorso 29 gennaio il Comune di Sutera ha approvato una delibera di nota della lettera del ministro degli Esteri Antonio Tajani in merito al progetto “Turismo delle radici”.

La delibera ha anche richiamato la partecipazione del Comune al progetto stesso e alla costituzione di un comitato temporaneo di scopo per il sostegno al progetto connubio del ministero della Cultura e del Maeci, al quale aveva già aderito nel marzo dello scorso anno. Sutera, inoltre, è membro dell’associazione Borghi dei Tesori, partner del progetto vincitore dell’avviso pubblico “Bando delle idee turismo delle radici” emanato dal Maeci lo scorso febbraio. Turismo delle radici” è rivolto ai connazionali all’estero, per far loro riscoprire i luoghi di provenienza dei propri avi e conoscere l’Italia attraverso nuove iniziative che questo tipo di turismo presenta, e strategie per promuoverlo efficacemente.

Un progetto per consentire una riscoperta efficace dei luoghi di provenienza

Con la firma dell’accordo fra ministero della Cultura e il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si sono poste le basi per il progetto attraverso il quale le comunità italiane all’estero presenti in tutto il mondo verranno coinvolte nella valorizzazione dell’offerta turistica di tutti i Comuni partecipanti, all’interno di una strategia volta ad invertire il processo di depauperamento dei borghi italiani per sostenere attivamente il rilancio post Covid della nostra cultura, del nostro turismo e della nostra economia. L’obiettivo è consentire una riscoperta efficace dei luoghi di provenienza, consentendo ai visitatori di riappropriarsi della cultura delle loro origini, anche attraverso tradizioni, testimonianze, artigianato e gastronomia. Il piano rappresenta un’offerta turistica strutturata attraverso mirate strategie di comunicazione, che coniuga alla proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, visite guidate) la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti.

Sarà finanziato con i fondi del Pnrr

Il progetto parte quest’anno e sarà finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che consentirà agli italo-discendenti e oriundi italiani di scoprire i piccoli borghi e le aree rurali all’origine del fenomeno migratorio italiano, costruendo un’offerta turistica autenticamente locale che permetta di apprezzare tutta la bellezza, la cultura e le tradizioni secolari dei borghi da cui sono partiti i loro avi. Una peculiarità del progetto riguarderà il rilascio di un cosiddetto “Passaporto delle radici”, una sorta di carta di servizi grazie alla quale i possessori potranno usufruire di particolari sconti, agevolazioni e servizi erogati da aziende, strutture ed enti che aderiscono. Il Comune ha quindi ritenuto opportuno elevare il livello dell’azione amministrativa e migliorare la qualità della proposta di promozione del territorio, attivando le procedure di adesione a organismi sovracomunali e/o a raggruppamenti di Comuni, ed è proprio partendo da questa volontà che ha deciso di aderire al progetto “Turismo delle radici”.

L’adesione a questa iniziativa da parte dell’amministrazione comunale, quindi, potrebbe portare enormi vantaggi in termini di promozione del territorio e grandi opportunità di commercializzazione dell’offerta turistica locale, con evidenti e prevedibili riflessi positivi sull’intera economia e sull’occupazione locale. Il 2024 è l’anno delle radici italiane nel mondo e il periodo, quindi, in cui si attueranno tutte le iniziative del progetto. Per questa ragione il 30 gennaio scorso si è tenuto presso la Farnesina un incontro presieduto dal Ministro degli esteri Tajani riguardante il piano, con i sindaci dei Comuni aderenti (ma con una popolazione superiore ai 6000 abitanti).

L’appuntamento ha approfondito la possibilità di organizzare eventi e iniziative in occasione del 2024. Insomma, a beneficio di tutti i Comuni aderenti, il “Turismo delle radici” mira a far scoprire le proprie origini italiane a chi è nato all’estero, mettendolo in collegamento con le tradizioni e la cultura della sua famiglia. È certamente un’interessante operazione turistica e culturale, nella speranza che possa servire effettivamente a rilanciare il turismo dei piccoli borghi ormai quasi del tutto abbandonati a se stessi.