Partita nel 2010 la costruzione della torre Tao Zhu Yin Yuan, a Taipei capitale di Taiwan, sta per essere completata. L’edificio dell’architetto belga Vincent Callebaut, oltre ad essere un manifesto di eleganza e modernità, rappresenta il connubio tra edilizia e sostenibilità. La peculiarità dell’edificio infatti, che lo rende un capolavoro di architettura ecologica, sta nell’incredibile numero di piante e di alberi installati, sono ben 23 mila, e permetteranno l’assorbimento di circa 130 tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Il progetto di costruzione del grattacielo è stato subito pensato per essere totalmente green e avvicinarsi il più possibile a essere a emissioni zero. Il team di ingegneri, architetti, interior design e paesaggisti che ha lavorato alla costruzione ha voluto pensare e sviluppare questa struttura come un’estensione verticale della terra più che come un edificio separato, analizzando l’esposizione alla luce solare, al vento e alle caratteristiche bioclimatiche dell’area per migliorare l’efficienza energetica del grattacielo.
Grazie ai pannelli fotovoltaici, agli azionamenti rigenerativi degli ascensori e all’ottimizzazione della ventilazione e dell’illuminazione naturale, garantita dalla forma elicoidale della struttura, che la rende anche antisismica, si è riuscito a ridurre al minimo anche la richiesta energetica della struttura, rendendola quasi autosufficiente.
“il progetto tiene conto dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale. – ha spiegato Callebaut- È ispirato alla filosofia di Fan Li, che vede il mondo come una comunità: ogni cambiamento che apporta benefici, quindi, non è limitato al luogo in cui si attua, ma riguarda il mondo intero.”