Politica

Tante le questioni per il Conte-Bis ma prima c’è lo scoglio Rousseau

PALERMO – Le vicende politiche romane sulla creazione del nuovo Governo stanno inevitabilmente influenzando le azioni dei partiti anche in Sicilia. Poiché infatti il Movimento 5 stelle e il Partito democratico stanno cercando un accordo sui punti programmatici da approvare al Parlamento italiano, anche in Sicilia le due anime politiche stanno tentando di avvicinarsi.

In particolare i democratici avrebbero teso la mano ai pentastellati. Quando cominceranno i lavori d’Aula a Palazzo dei Normanni se le due forze politiche procederanno insieme, avranno i numeri sufficienti per approvare o meno i numerosi provvedimenti, a cominciare dal Collegato alla Finanziaria, ma anche la legge sulle Ato e sulla gestione dei rifiuti. Insieme raccoglierebbero una trentina di voti su 70 e, con l’aiuto di qualche altra fronda, otterrebbero facilmente la maggioranza.

Nell’attesa di capire come si evolverà la vicenda, sul fronte dei commenti a quanto sta accadendo si registra la presa di posizione del medico Pietro Bartolo, divenuto europarlamentare, che ha chiesto, in caso vadano in porto gli accordi Pd-M5s, che vengano ritirati i due decreti sicurezza approvati dal precedente Governo e fortemente voluti dalla Lega. Bartolo ha tuonato contro il blocco delle navi che trasportano i migranti. “Vogliamo parlare – ha detto – con leggi e trattati internazionali alla mano? ‘Ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batta la sua bandiera presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo’. Lo dice la Convenzione di Montego bay”.

Intanto, il presidente della Regione Nello Musumeci ha mostrato preoccupazione sulla mancanza di una politica per il Sud nei punti in discussione per un accordo tra Pd e 5 stelle. “Il Sud Italia – ha detto – continua essere vergognosamente il grande assente nel confronto politico di questi ultimi giorni sul probabile nuovo governo M5s e Pd. È la conferma di quanto andiamo sostenendo da mesi: il Mezzogiorno rimane, per alcune forze politiche, soltanto un grande contenitore di voti e gli elettori meridionali considerati come donatori di sangue fino all’anemia. Di quel sangue, proprio in questi giorni, si fa ‘mercato nero’ nei palazzi romani. Si vuole condannare il Sud a vivere di assistenzialismo e ancorarlo a una irrecuperabilità che alimenti solo rassegnazione e fuga dei giovani. E invece il Meridione, nella sua drammatica condizione, dovrebbe essere una priorità nel programma di qualsiasi governo, per una credibile manovra anticiclica e una seria strategia di sviluppo”.

Infine si registra una presa di posizione da parte dell’associazione Asael, che riunisce gli amministratori locali siciliani. In una lettera inviata al premier incaricato Giuseppe Conte, è stato chiesto di riscrivere le regole che stanno alla base delle autonomie locali, partendo dal Testo unico degli enti locali, privilegiando gli investimenti infrastrutturali in favore del Mezzogiorno e attivando interventi per il risveglio economico delle aree meno sviluppate del Sud compensando gli effetti della insularità.

L’agenda del possibile nuovo Governo, insomma, appare già piena. Ma il primo scoglio è già dietro l’angolo, vale a dire il voto sulla piattaforma Rousseau del Movimento 5 stelle proprio sull’accordo prospettato con il Pd. Aldo Penna , deputato pentastellato, si è schierato ieri con il “Sì” al nuovo esecutivo. “Come ci ha ricordato Beppe Grillo – ha scritto – abbiamo davanti un’occasione unica per segnare una svolta nel nostro Paese e, con l’impegno di tutti, disegnare il futuro dell’Italia per le prossime generazioni. Un futuro fatto di sostenibilità ambientale, progresso equo, diritti civili e sociali, partecipazione”.