Messina

Taormina, bilancio riequilibrato 2021/2023, si attende l’ok del Cosfel

TAORMINA (ME) – Bilancio riequilibrato, parte seconda. Dopo l’approvazione in Giunta dei giorni scorsi, per la città è arrivato il via libera anche in Consiglio comunale – nella seduta di sabato 19 novembre – alla nuova versione dello Schema di Bilancio riequilibrato 2021/2023. Si tratta un nuovo importante passaggio nella controversa storia del dissesto finanziario al Comune di Taormina e di come l’Amministrazione del sindaco, Mario Bolognari, sta tentando in tutti i modi di tenere a galla le casse di Palazzo dei Giurati.

Il documento in questione era già stato approvato a giugno, ma subito dopo bocciato dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali (Cosfel), che non solo aveva rispedito al mittente il documento, ma aveva anche costretto una delegazione guidata dal sindaco a recarsi a Roma per un incontro esplicativo al ministero dell’Interno, con il direttore centrale per la Finanza locale, Antonio Colaianni, che si è tenuto il mese scorso.

Il risultato è stato quello di stilare una dettagliata relazione a integrazione dello stesso schema di bilancio, che in sostanza non è stato modificato, bensì integrato con le dovute note. Un conto economico che mantiene un valore di circa 18,3 milioni di euro, riferibili all’anno 2021, con 18 milioni e mezzo di spese correnti e poco più di 255 mila euro in conto capitale. Espressione anche di un bilancio pluriennale abbastanza corposo, con entrate per ben 95,4 milioni di euro, a fronte di spese per 74,4 milioni, sempre relative all’anno 2021, tali da generare un fondo cassa presunto di circa 21 milioni di euro e riportare così in equilibrio entrate e spese, sia per l’anno in corso, che per tutto il 2023. Una serie di parametri insomma, che dovrebbero traghettare Taormina verso l’uscita dallo stato di ente deficitario, positiva in otto su dieci dei parametri-obiettivi ai sensi dell’art. 242 del Tuel.

Il default, lo ricordiamo, era stato dichiarato a luglio del 2021, dopo che la Corte dei Conti aveva bocciato il Piano di riequilibrio finanziario, ritenendo necessario riconoscere debiti fuori bilancio per circa 27 milioni di euro fino all’anno 2020, ben al di sopra dei 18 milioni e mezzo elencati nel Piano stilato dal Comune. La dichiarazione di dissesto ha portato in città il triumvirato di Commissari regionali, appositamente nominati per ripianare la situazione debitoria che, successivamente, dopo le dovute verifiche e l’avviso pubblico rivolto ai creditori, si è scoperto arrivare a rappresentare un passivo di circa 63 milioni di euro.

La Cosfel aveva avanzato forti dubbi in particolare sulla capacità di riscossione, sulle indennità degli amministratori e sull’avanzo di cassa. Su quest’ultimo punto il sindaco ha chiarito che a esso si applica l’art. 259, del Dlgs numero 267/2000 (Tuel), cioè si tratta di uno squilibrio tecnico generato dall’obbligo di versamento del fondo cassa all’Osl, imputato esclusivamente all’annualità 2021. Altra storia è quella dell’incapacità cronica di riscuotere le tasse, ancora oggi ferma al di sotto del 47%, che si manifesta in quasi 42 milioni di euro in residui attivi accumulati fino a tutto il 2020. Tasse su tasse mai riscosse che, qualora venissero recuperate, basterebbero da sole a finanziare il debito comunale, senza dimenticare altri 7 milioni di euro classificati come recupero dall’evasione dei tributi locali, per ciascun anno dal 2021 al 2025.

Giunti a questa ennesima revisione del bilancio riequilibrato 2021/2023, Taormina spera così di uscire presto dallo stato di dissesto, che la obbliga a centellinare le spese, soprattutto gli investimenti, togliendo quindi potenzialità di sviluppo per il territorio. Si attende adesso il pronunciamento della Cosfel, sperando di non dover nuovamente mettere mano al documento e allungare ulteriormente i tempi del dissesto.

Massimo Mobilia
Twitter: @MassimoMobilia