Messina

Taormina, città… “balneare” per regolamentare il turismo

TAORMINA (ME) – Il consueto assalto ferragostano, portatore quest’anno di uno spropositato numero di visitatori, pari o superiori agli anni precedenti al Covid, ha fatto riaffiorare anche a Taormina vecchie problematiche relative alla gestione delle spiagge.

Taormina città turistica balneare

“Taormina vuole il riconoscimento dello status di città turistica balneare”. È stato questo l’ultimo appello, lanciato dal sindaco della Perla, Mario Bolognari, rivolto ai rappresentanti delle forze politiche dalle quali usciranno, a breve, il nuovo Parlamento e il nuovo Governo, con le elezioni politiche – ma anche quelle regionali – del prossimo 25 settembre. Taormina torna a fare la voce grossa in materia, soprattutto nelle vesti di membro della cabina di regia del G20 spiagge, l’associazione che raggruppa le principali località balneari del Paese, che da sole attraggono 70 milioni di presenze turistiche, il 16% di tutto il movimento turistico italiano.

Il discorso delle concessioni demaniali

Il sindaco della Perla ha evidenziato una particolare sofferenza a livello regionale, elencando almeno tre questioni principali da porre all’attenzione dei futuri amministratori. In primo luogo, come detto, Taormina punta insieme agli altri membri del G20 a legiferare lo status di “città balneare”, ovverosia un riconoscimento giuridico che attesti “la condizione unica e problematica delle località turistiche e che consenta loro l’utilizzo di strumenti normativi all’altezza del settore turistico più importante del Paese”. Un argomento che va di pari passo col discorso delle nuove concessioni demaniali. Nei mesi scorsi infatti, il Consiglio dei Ministri aveva approvato un emendamento contenente la riforma del settore balneare, basata sul principio di rilasciare le nuove concessioni tramite procedura a bando pubblico, e determinando agitazione in seno al G20 spiagge. Proprio il Comune di Taormina aveva avanzato la richiesta di condurre una fase di transizione salvaguardando il lavoro svolto dagli attuali concessionari, per garantire i livelli occupazionali e la qualità dei servizi, ed evitare quindi che l’apertura al libero mercato possa causare la crisi di tante piccole imprese locali, con l’ingresso di investitori che antepongano l’aspetto economico alla qualità dell’offerta. Il testo del Governo nel frattempo è rimasto invariato, le attuali concessioni scadranno a dicembre del 2023 e poi verranno predisposti i bandi di gara.

La sicurezza delle spiagge

L’altra problematica posta da Palazzo dei Giurati riguarda invece la sicurezza delle spiagge, relativa alla difficoltà di mantenere l’ordine pubblico, soprattutto nei mesi estivi, che si scontra con la cronica mancanza di personale delle Forze dell’ordine, a partire dalla Polizia locale che nella Perla può contare soltanto su sei unità in servizio. Un organico ridotto ai minimi termini che il Comune non ha potuto potenziare a causa del blocco delle assunzioni determinato dalla condizione economica di default. L’appello è stato rivolto anche al ministero dell’Interno, ma il particolare status di città balneare permetterebbe di bypassare i problemi di personale, con la possibilità di assunzioni straordinarie per comprovate necessità di ordine pubblico.

Il problema dell’ospedale San Vincenzo

Infine il problema sanitario, aggravato negli ultimi anni dalla situazione pandemica, che ha determinato la necessità di adeguare pure l’utilizzo pubblico delle spiagge nel rispetto delle normative vigenti, così come la domanda di personale addetto al rispetto delle regole sanitarie, e un potenziamento della sanità pubblica locale che, nel caso specifico di Taormina, non si è ancora visto. Il riferimento è all’ospedale San Vincenzo, dove da anni si attende l’intervento della Regione per potenziare soprattutto il Pronto soccorso, quotidianamente stressato da un afflusso di utenza di gran lunga superiore al personale addetto e ai locali predisposti.

Twitter: @MassimoMobilia