Messina

Taormina, il Palacongressi per risollevare il turismo

TAORMINA (ME) – Non solo fondi da destinare a buoni spesa per le famiglie disagiate, acquistare mascherine oppure per sanificare gli uffici. A Palazzo dei Giurati la scorsa settimana sono finalmente arrivati anche i soldi, importantissimi, per completare i lavori di messa in sicurezza del Palazzo dei Congressi, attesi da almeno da due anni.

Si tratta di 280 mila euro della Regione siciliana, nell’ambito dei 32 milioni di euro che, a novembre, l’assessorato regionale ai Beni culturali e Identità siciliana aveva stanziato per riqualificare i teatri dell’Isola. Nella graduatoria di 161 – tra Enti pubblici, scuole, parrocchie, fondazioni e associazioni no-profit – era finita infatti anche Taormina, con il suo Palacongressi, per il quale erano stati richiesti inizialmente 300 mila euro.

L’annuncio è stato dato dal sindaco, Mario Bolognari, che si è mostrato entusiasta nel poter riprendere in mano il bando di gara – già pronto da tempo – per affidare la gestione dell’edificio. Ovviamente si dovrà prima passare dal Consiglio comunale.

Le nuove risorse serviranno per completare i lavori rimasti da fare dopo la grande ristrutturazione avvenuta nel 2017, e cioè alcuni interventi sulla parte scenica delle sale (una da 820 posti e l’altra da 220), riguardanti i motori del soffitto per gestire le aperture del sipario, e nuovi ascensori. Ma soprattutto lavori utili a ottenere un completo adeguamento secondo le più recenti norme di sicurezza antincendio. Il Palazzo dei Congressi è stato, lo ricordiamo, il grande lascito infrastrutturale alla città di Taormina del vertice G7 del 2017, grazie a un investimento di 4 milioni e 185 mila euro, totalmente a carico del Governo nazionale, che permisero di ristrutturare appieno l’edificio di piazza Vittorio Emanuele, costruito nel 1981. I lavori furono portati a termine dai militari dell’Aeronautica militare, Genio Campale di Bari, sotto la supervisione del prefetto Riccardo Carpino.

Gli interventi mancanti, però, avevano poi bloccato la possibilità per il Comune di mettere a bando la gestione dell’edificio, per lanciarlo definitivamente nel mercato internazionale delle attività congressuali. Una strada che l’Amministrazione comunale ha sempre cercato di seguire, attraverso un avviso pubblico, studiato appunto per individuare un advisor di respiro mondiale e con impegno su lungo periodo (almeno nove anni). Lo scopo è chiaramente quello, non solo di valorizzare finalmente il Palazzo dei Congressi, ma soprattutto di lanciare Taormina quale meta congressuale a 360 gradi e tutto l’anno, non più a mezzo servizio come fatto sin ora. Una strategia che, nell’attuale contesto di stagnazione determinato dall’emergenza coronavirus, è ritenuto ancor più prioritario.

Tra l’altro, il Palazzo dei Congressi è ormai da diversi anni considerato l’immobile di punta del patrimonio comunale. Anche nell’ultimo Piano per la ricognizione degli immobili, deliberato dalla giunta il 16 aprile (Delib. n. 90) e propedeutico al Bilancio di previsione 2020, l’edificio rientra ancora una volta tra i beni da valorizzare, destinato nello specifico ad “attività congressuali”, e valutato 15 milioni di euro. Insomma un bene dal quale il turismo taorminese non dovrebbe mai più farne a meno, soprattutto a partire dalla prossima stagione autunnale e invernale che è quella sulla quale Comune e Regione siciliana stanno già guardando, per rilanciare gli eventi estivi che il lockdown ha costretto a cancellare.

In particolare, il Festival del Cinema e gli altri spettacoli targati TaorminaArte che non potranno godere, almeno per il momento e per i prossimi mesi, del Teatro Antico. Un rilancio al periodo compreso tra ottobre e marzo al quale commercianti e albergatori guardano con grande interesse, come soluzione per uscire dall’attuale stallo che ha già fatto perdere più della metà del fatturato annuale.

Twitter: @MassimoMobilia