TAORMINA (ME) – Il Tar di Catania ha rigettato il ricorso della società Aditus contro il Comune di Taormina, che era stato promosso dopo che l’Amministrazione comunale aveva annullato l’affidamento della gestione del Palacongressi. A pronunciarsi è stata la quinta sezione del Tribunale amministrativo regionale, presieduta da Michele Buonauro, respingendo l’istanza cautelare della società che già dirige i servizi di biglietteria al Teatro Antico per conto della Regione.
Era stato uno dei primissimi provvedimenti presi dal sindaco Cateno De Luca, poco dopo il suo insediamento, perché si riteneva che l’affidamento fosse da considerarsi nullo per una duplice ragione: da un lato perché deciso dall’ex Amministrazione Bolognari ad aprile durante il periodo di campagna elettorale per le elezioni comunali; dall’altro lato invece – ed è anche la ragione sulla quale il Comune ha fondato la propria istanza davanti al Cga dopo che inizialmente il Tar aveva accolto il ricorso di Aditus – si è ritenuto che la base d’asta per affittare il Palacongressi, fissata ad appena 44 mila euro l’anno, era da considerarsi eccessivamente bassa e fuori mercato.
In attesa che il Tar entri poi nel merito della questione, fissata il 16 di aprile, Palazzo dei Giurati può dunque prendere atto che le stime effettuate sul valore del polifunzionale di piazza Vittoria Emanuele non erano sbagliate. Nel dettaglio dell’ordinanza il Tar ha definito infatti, il provvedimento di annullamento “plurimotivato”, con particolare riferimento alla “non corretta determinazione del valore della concessione”, in violazione dell’art. 167 del Dlgs 50/2016. Così evidenziando, invece di ottenere dalla locazione dell’immobile poco meno di 400 mila euro in nove anni, nel nuovo bando di affidamento il Comune potrà puntare a un canone di circa 2,2 milioni di euro l’anno, ovvero il valore del giro d’affari stimato da diverse perizie effettuate, e che alla fine del contratto farebbero guadagnare circa 20 milioni di euro. Del resto anche nel Piano di ricognizione degli immobili comunali, il Palacongressi è sempre stato valutato circa 12 milioni di euro, fatte le dovute considerazioni e rivalutazioni a seconda dell’utilizzo.
Soddisfatto della decisione dei giudici il primo cittadino Cateno De Luca, che ha accolto la notizia ritenendo di aver fatto un altro passo in avanti verso la rottura di quello che definisce il “sistema Taormina”, grazie “all’azione di bonifica che stiamo effettuando contro le lobby che governavano la città”.
Proprio sul Palazzo dei Congressi si sta concentrando l’azione del Governo cittadino, grazie alla ritrovata agibilità ottenuta dopo i recenti lavori di ristrutturazione. Costati circa 86 mila euro, la chiusura del cantiere al Palacongressi ha rappresentato infatti una tappa quasi storica, se si considera che si trattava di interventi ritenuti necessari per ottenere la certificazione prevista dalla legge, e che il Comune avrebbe dovuto fornire già dal 2017. Il polifunzionale era privo di agibilità da quando, a seguito del vertice G7 e dei lavori di messa a nuovo che erano stati decisi dal Governo e operati dall’Aeronautica militare (costati la bellezza di oltre 4 milioni di euro), l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto completare i restanti interventi, al tempo stimati per circa 230 mila euro. Lavori mai fatti, con la parziale scusante di trovarsi in dissesto finanziario, in realtà dichiarato poi soltanto nel 2021.
Con l’agibilità fresca di certificazione, e con una contesa legale sull’affidamento della gestione che pare volgere a favore del Comune, sembra così che non ci siano più scusanti per il rilancio di una struttura dalle enormi potenzialità mai pienamente sfruttate, soprattutto in funzione della destagionalizzazione invernale. Considerati i tempi della giustizia amministrativa, l’obiettivo è avere le carte in regola e un gestore pienamente operativo a partire dal prossimo autunno.