TAORMINA (ME) – L’Amministrazione comunale ha approvato il Patto d’area per il lavoro dei Comuni della zona ionica – denominata “Costa del Sole” – della Provincia di Messina per i settori del terziario, turismo e servizi.
Con la delibera n. 191 del 27 settembre, la Giunta guidata da Cateno De Luca ha così reso operativo l’accordo che era stato sottoscritto lo scorso maggio tra gli 11 Comuni costieri che vanno da Alì Terme a Giardini Naxos, insieme con le principali organizzazioni sindacali del settore – Filcams Cgil, Fisacat Cisl e Uiltucs – con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico, l’occupazione e l’evoluzione sociale dei territori coinvolti. L’accordo riguarderà tutte le aziende, e i loro dipendenti, nelle quali si applicano i Contratti nazionali del lavoro sottoscritti dalle stesse sigle e avrà durata fino a tutto il 2028.
Un Patto d’Area mirato quindi alla specificità turistica della zona ionica messinese, che la caratterizza da oltre un secolo e che rappresenta di fatto, con Taormina, uno dei poli turistici più importanti del Mezzogiorno. Il suo contenuto prende forma partendo innanzitutto dall’intenzione di salvaguardare le piccole e medie imprese che compongono il tessuto economico della zona, riconoscendole, valorizzandole e promuovendole nel loro ruolo. Così come, al contempo, puntando allo sviluppo e alla crescita dell’occupazione legale attraverso la copertura massima delle mensilità annuali. È, d’altronde, risaputo che il principale problema del settore riguarda infatti la destagionalizzazione e, di conseguenza, il drastico abbassamento dei livelli occupazionali durante i mesi invernali.
A questo proposito, il Patto prevede delle importanti agevolazioni fiscali per le aziende del territorio, ma soltanto per le attività commerciali e turistiche che garantiscano almeno otto mesi continuativi di lavoro. Ancora più restrittiva la norma relativa alle imposte comunali: in questo caso, per accedere alle agevolazioni, le aziende dovranno restare aperte al pubblico almeno dieci mesi l’anno, oltre ad essere in regola con gli accordi relativi ai contratti di lavoro.
Del resto il Sindaco lo aveva detto: “Nell’interesse pubblico, non accetto che le attività chiudano in maniera indiscriminata da novembre a marzo”, commentando così le chiusure di alberghi, bar e ristoranti. Da quel monito era partita l’idea di come definire una strategia di premialità, ovvero come far pagare meno alle attività che collaborano col Comune per garantire chiusure limitate durante il periodo di bassa stagione.
“La città – aveva detto De Luca – deve garantire un’accoglienza attiva ai turisti anche nei mesi invernali, e l’obiettivo è sempre uno: destagionalizzare e potenziare il brand Taormina”. Una provocazione vera e propria sulle tasse comunali che adesso sembra finalmente prendere forma: pagare meno nei mesi invernali per consentire agli alberghi di rimanere aperti. Certo però che, se da un lato la locale Associazione albergatori aveva teso la mano all’Amministrazione nei mesi passati, per giungere ad un accordo condiviso, adesso non figura tra i firmatari del suddetto Patto d’Area.
Saranno comunque adesso i singoli Comuni a deliberare su agevolazioni e sgravi contributari, che verranno stabiliti di volta in volta in base alle risultanze dei bilanci annuali, impegnandosi a tutelare i livelli occupazionali nel territorio. Taormina, da poco ufficialmente uscita dalla condizione di dissesto finanziario, dovrà comunque continuare a seguire un rigido protocollo contabile, tra cui il mantenimento delle aliquote ai livelli più alti per almeno i prossimi due anni. Sarà quindi difficile conciliare l’austerità imposta dal Ministero sulle casse comunali, con le indicazioni contenute nell’accordo appena sottoscritto. Un altro inverno è alle porte e i tempi stringono per rendere concreta la destagionalizzazione.