Messina

Taormina, il restauro di Palazzo Corvaja è in rampa di lancio

TAORMINA (ME) – A tre anni dalla prima interdizione al pubblico, dopo due anni dall’assegnazione del finanziamento e quasi un anno dopo la chiusura definitiva, giungono concrete speranze per l’avvio dei lavori di riqualificazione del Palazzo Corvaja.

Una vicenda tormentata quella che ha avvolto negli ultimi anni uno degli edifici storici più importanti della Perla dello Ionio, già sede del primo Parlamento siciliano e oggi a rischio crollo a causa di perduranti lesioni strutturali e di manutenzioni mai effettuate. Il cantiere dovrebbe finalmente aprire entro i prossimi due mesi, dopo che Palazzo dei Giurati ha pubblicato l’esito del bando di gara, che ha definito l’assegnazione dei lavori a una ditta di Terme Vigliatore, ovvero la vincente del ricorso contro l’altra ditta che era risultata inizialmente vincitrice. Insomma, una tipica vicenda di burocrazia e appalti che ha terribilmente allungato i tempi per l’avvio dei lavori.

Era stata la Sovrintendenza ai Beni culturali di Messina, per prima, a decretare nel 2018 l’interdizione all’utilizzo del monumento, fino a quando non fossero state ripristinate le condizioni di sicurezza. Le continue infiltrazioni di acqua, oltre a danneggiare l’intonaco dei muri, si erano infatti tramutate in vere e proprie lesioni strutturali, a cominciare dalla trave di sostegno all’ingresso principale degli uffici definita “pericolosa e pericolante”. Problemi che dovevano quanto prima essere risolti con delle opere di consolidamento e ristrutturazione generale. Poi, nel 2019, l’Amministrazione comunale del sindaco, Mario Bolognari, era riuscita a intercettare un apposito finanziamento regionale, da 1 milione e 180 mila euro, attraverso un bando dell’assessorato alle Infrastrutture per “interventi a tutela dell’ambiente e dei beni culturali e risanamento dei centri storici”, valevole sul Fondo europeo di Sviluppo e Coesione. A quel punto, l’Urega avrebbe potuto assegnare i lavori, se non fosse che non tutti i locali risultavano sgomberi.

In particolare, erano stati gli uffici del Servizio turistico regionale a non volersi trasferire e a non seguire l’invito del Comune a trovare provvisoriamente un’altra sede. Per questo era dovuto intervenire infine il sindaco, con un’ordinanza firmata a ottobre del 2020 che ne aveva stabilito la chiusura, il divieto di utilizzo e lo sgombero immediato a tutti i locatari o beneficiari e chi, a qualunque titolo, occupavano le stanze del Palazzo. Le ispezioni dei tecnici avevano accertato l’esistenza delle lesioni strutturali, con la relativa perdita dei requisiti di stabilità dell’edificio e la totale inagibilità del pianterreno. L’Str ha infine trovato alloggio negli uffici del vicino Servizio turistico di Giardini Naxos.

Altro ritardo poi, è stato appunto quello causato dal ricorso contro la prima assegnazione del bando di gara, che era stato provvisoriamente vinto da una ditta campana. L’accertamento di errori sul calcolo della soglia di aggiudicazione hanno infine portato ad assegnare i lavori a favore della ditta messinese, che aprirà i cantieri nei prossimi mesi.

La riqualificazione di Palazzo Corvaja rientra in una più ampia programmazione di recupero dei palazzi storici taorminesi, voluta e avviata dall’Amministrazione comunale, che coinvolge altri siti del centro storico, grazie a progetti che hanno trovato la copertura finanziaria nei fondi strutturali europei. Si tratta per esempio, dell’ex Circolo dei forestieri, che necessita dell’investimento più importante calcolato in circa 2,2 milioni di euro. Come anche la vicina Torre dell’Orologio, che richiede invece soltanto poco più di 450 mila euro, per rimettersi a nuovo e ridare ai turisti la possibilità di godere di uno dei panorami più alti e suggestivi che la Perla dello Ionio possa offrire.

Twitter: @MassimoMobilia