TAORMINA – Dopo tre decadi di attesa, la “Perla dello Jonio” è tornata a riappropriarsi di uno dei suoi monumenti più importanti: il Castello Saraceno è stato riaperto al pubblico. Il maniero arabo-normanno che si erge sulla cima del monte Tauro, per sua natura e posizione strategica, è sempre stato uno dei simboli della città, ma purtroppo era caduto da tempo in disgrazia, vittima di abbandono e oblio. Per anni si è tentato di restituirlo alla pubblica fruizione ma senza successi. Gli ultimi lavori di restauro erano stati effettuati nel 2015, grazie a un finanziamento regionale di 310 mila euro, salvo poi restare nuovamente inutilizzato e finito nell’incuria, oggetto anche di diversi raid vandalici che ne avevano divelto il cancello d’ingresso.
Più recentemente, nel 2019, si era impegnata la Sovrintendenza ai Beni culturali di Messina, che aveva messo a bando la gestione del sito “per iniziative, mostre, eventi, attività culturali e di conservazione a tutela e salvaguardia”. Un nuovo modello di gestione – misto pubblico e privato – accolto infine dalla proposta della società Centomedia&Lode di Palermo, risultata aggiudicataria e destinataria dell’atto di consegna. Guidata dall’imprenditore Maurizio Scaglione, si tratta di una compagine specializzata nel campo dell’editoria, della comunicazione integrata e dei media in tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Ultimo ostacolo per la definitiva riapertura al pubblico era stata poi la necessaria messa in sicurezza della scalinata di accesso al castello, per la quale il Comune si era inizialmente impegnato a spendere 40 mila euro. Lavori che infine sono stati effettuati dalla Regione siciliana (ufficio per il Dissesto idrogeologico), supportati quindi direttamente dall’ufficio di presidenza, e conseguentemente dal Parco archeologico di Naxos-Taormina, diretto da Gabriella Tigano, al quale è stata affidata la tutela del bene.
La riapertura del sito, già preso d’assalto di turisti, è coincisa inoltre con la 25esima Giornata nazionale dei Castelli, celebrata lo scorso fine settimana in tutta Italia, sotto la guida dell’Istituto italiano dei Castelli onlus, promotore dell’iniziativa, che ha inserito anche il restaurato Castello di Taormina tra i luoghi da visitare. Occasione ancora più speciale se si pensa che quest’anno è stato deciso di far coincidere la XXV edizione con la “Celebrazione del 60° anniversario delle Giornate nazionali dei castelli 2024”, tema comune dei convegni celebrativi che si sono tenuti nelle 19 location nazionali (tra le quali appunto Taormina).
“Con il Castel Tauro la Sicilia – ha ricordato la direzione dell’Istituto – è al centro di un importante esperimento che vede un bene pubblico gestito da privati, esempio che dovrebbe essere seguito in tutta Italia”. E la riapertura del maniero infine, servirà anche per comporre il puzzle che l’Amministrazione comunale del sindaco, Cateno De Luca, sta cercando di mettere insieme per aderire all’associazione dei “Borghi più belli d’Italia”. Si attende a breve infatti, la decisione finale della compagine che sta studiando il fascicolo inviato da Palazzo dei Giurati, dopo l’ok del Consiglio comunale sulla perimetrazione del centro storico.
I componenti del comitato tecnico arriveranno in paese per valutare da vicino i requisiti e ritenere se la città del Centauro possa essere la venticinquesima siciliana ad entrare nel club, portandosi dietro il record di oltre 1 milione di presenze turistiche l’anno e la sua qualifica di località turistica balneare già presente all’interno di un’altro club, il prestigioso G20 Spiagge.