Ambiente

Dalla tassa sui rifiuti ai termovalorizzatori, ecco come si sta muovendo la Regione

Catania è la città con la Tari più alta d’Italia con una spesa di 594 euro. Un dato che preoccupa l’intera comunità etnea che ormai da diversi anni prova a fronteggiare i problemi relativi allo smaltimento dei rifiuti. Lo scorso 2 maggio Francesco Laudani è stato rieletto presidente della Srr di Catania e pone come obiettivi la riduzione della tariffa per il conferimento nella discarica di Lentini, investimenti sulla differenziata per diminuire il conferimento nella discarica e infine la realizzazione dell’impianto di compostaggio a Pantano D’Arci, nella zona sud del capoluogo etneo.

L’apporto della Regione per ammortizzare i costi

Per realizzarli, però, il contributo della Regione Siciliana è fondamentale, anche allo scopo di trovare una soluzione definitiva per il conferimento dei rifiuti. A fare il punto della situazione è l’assessore regionale all’Energia, alle Acque e ai Rifiuti, Roberto Di Mauro, intervenuto al QdS.

“Stiamo procedendo a fare la programmazione attraverso la piattaforma – spiega Di Mauro -. Mercoledì scorso abbiamo scritto alla Srr di Catania e anche alle altre coinvolte che vogliamo entro cinque giorni i dati del disvalore, ovvero quelli relativi al costo aggiuntivo che hanno dovuto sostenere le Srr. Non appena arriveranno questi ultimi cominceremo a pagare. E’ un passo decisivo per ristorare i Comuni, che hanno avuto un aumento da 160 a 380 per lo scarico a Lentini noi stiamo dando 220 euro in più”.

Il punto sui termovalorizzatori

Novità anche sulla realizzazione dei termovalorizzatori e alla loro ubicazione. Per prendere le decisioni definitive però devono essere effettuate alcune analisi.

“Stiamo facendo il nuovo piano dei rifiuti – afferma l’assessore – con la variante per l’ubicazione dei termovalorizzatori, ma se prima non facciamo l’esame dei flussi non siamo in condizioni di conoscere la qualità e la quantità del prodotto perché vengono prodotte 2.200 tonnellate al giorno. La differenziata è al 50% in media per il 2022, mentre attendiamo i dati relativi al 2023. Aspettiamo comunque ancora notizie dal governo nazionale riguardo a tutto l’iter”.