Il 26 marzo sarà un giorno di festa per Acireale, popoloso Comune situato nella Città Metropolitana di Catania: in questa data, infatti, è prevista la riapertura di un importante sito storico e culturale, quello che ospita le meravigliose Terme di Acireale. L’evento coinciderà con la Giornata nazionale del FAI (Fondo Ambiente Italiano), da sempre impegnato nella valorizzazione dei siti ambientali e culturali nazionali.
La riapertura rappresenta una svolta importante per il territorio acese, che arriva al culmine di anni complessi. Attacchi vandalici, difficili controversie legali, tanti progetti animati dalle migliori intenzioni ma rimasti con pochi risultati tangibili… La storia recente delle Terme di Acireale è fatta di questo e molto altro, ma per il sito culturale si avvicina una nuova fase fatta di speranza, rinascita e valorizzazione.
Ripercorrendo le tappe dell’affascinante storia recente delle Terme acesi, la deputata Angela Foti (Attiva Sicilia) dichiara: “La lunga fase della liquidazione delle Terme di Acireale è stata complessa. Negli anni si sono verificate criticità importanti. I passaggi recenti fondamentali sono stati, senza dubbio, quelli relativi all’estinzione dei debiti nei confronti di numerosi creditori e alle controversie legali non ancora concluse formalmente ma in dirittura d’arrivo”.
“Tra i passi concreti realizzati in quest’ultimo anno vanno senza dubbio annoverati anche la ricognizione dei danni e lo stanziamento di 3 milioni di euro per il ripristino delle terme di Sciacca e Acireale. Quest’ultima azione, ordinata dal Governo regionale, è funzionale all’attivazione di convenzioni con l’Inail, indispensabili per ridare vita all’attività economica che è venuta a mancare nel territorio dall’inizio della liquidazione”.
I fondi ci sono, i mezzi e la voglia di riscatto anche. Un progetto che fino a poco tempo fa era un sogno diventa gradualmente realtà. “In passato, le associazioni ambientali e culturali avevano cercato di riaprire il sito alla fruizione con delle azioni che però, purtroppo, non sono andate oltre la dimostrazione di una forte volontà. Oggi, invece, con la convenzione con la partecipata comunale, che consente la manutenzione costante del verde e il ripristino della funzionalità del parco, e le somme disposte con l’ultima Delibera di qualche giorno fa, il progetto si fa più concreto”, afferma l’Onorevole Foti. COME POTRANNO ESSERE UTILIZZATE LE TERME DI ACIREALE. CONTINUA LA LETTURA https://qds.it/terme-di-acireale-riapertura-26-marzo-turismo-convegni-cultura-angela-foti/2/
Passi avanti importanti verso la (ri)valorizzazione delle Terme di Acireale sono stati fatti grazie alla “sinergia tra il Comune di Acireale, la triade commissariale e la Regione”. Nel prossimo futuro per uno dei siti più belli del Catanese e dell’intera Sicilia si auspica un ritorno all’antica prosperità, che potrebbe significare l’inizio di una rinascita economica e sociale ben più ampia.
“È un polmone verde della città, un luogo denso di memoria e certamente di grande interesse culturale e ambientale”: sono queste le parole di Angela Foti per descrivere un luogo capace di lasciare tutti a bocca aperta, che non può e non deve mai più essere ignorato dai siciliani.
Gli interventi sono ancora in corso, ma il momento in cui i cittadini acesi e i turisti potranno simbolicamente “abbracciare” uno dei luoghi simbolo della Sicilia appare sempre più vicino.
Cosa aspettarsi dal sito rinnovato? “Si prevede il ripristino delle fontane artistiche e del gazebo. Non si tratta solo di ristrutturazione: l’edificio storico è stato di recente ripulito dopo le azioni vergognose dei vandali. In più, i saloni saranno utilizzabili per conferenze e incontri culturali”, spiega la deputata di Attiva Sicilia.
La cultura e il turismo sono tra i settori che maggiormente hanno risentito dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid. La pandemia e le restrizioni a essa legate hanno tolto molto a tutti, ma sono state in parte un incentivo alla riscoperta di antichi valori e tesori.
Nel caso delle Terme di Acireale, è stato il rinnovato interesse per la medicina naturale e per le proprietà delle acque termali a far riscoprire un sito praticamente “sepolto” da problemi di ogni tipo. Ora quello che fino a pochi mesi fa appariva come l’ennesimo luogo abbandonato potrebbe aprire nuove possibilità per il settore culturale e per l’economia: “Le acque termali siciliane, in particolare quelle di Acireale, venivano e sono utilizzate per la medicina naturale e possono essere un volano per l’economia. In più, la frequentazione delle terme di Acireale da parte di cittadini e turisti rappresenterebbe una boccata d’ossigeno importante per il territorio”, commenta Angela Foti.
Naturalmente la realizzazione di qualsiasi progetto riguardante le Terme di Acireale dovrà fare i conti con un mercato economico, culturale e turistico profondamente cambiato e condizionato dall’andamento dell’emergenza Coronavirus: “Lo scenario del mercato attuale, molto diverso rispetto a 2/3 anni fa, va contemplato in qualsiasi piano di gestione. Il Covid, infatti, ha cambiato il settore del turismo e l’offerta deve essere regolata di conseguenza”.
Guardare al futuro con attenzione ed evitare gli errori del passato sarà un obiettivo primario e questo è testimoniato dalla scelta di costituire un gruppo di lavoro, coordinato dal professore Rosario Faraci dell’Università degli Studi di Catania, per attenzionare l’affidamento della gestione e il business plan ideale per la valorizzazione delle risorse termali siciliane.
Il progetto per il territorio acese va ben oltre il 26 marzo e l’apertura delle Terme. A tal proposito, l’Onorevole Foti dichiara: “Non va dimenticato che Acireale ha fatto una proposta progettuale intorno agli edifici dove si trovavano le acque Pozzillo. L’idea è creare un centro innovativo di ricerca. C’è un’importante vivacità del territorio che sta cercando di non lasciare intentata alcuna strada per garantire la rinascita locale. L’interesse della Regione, poi, è testimonianza di una comunione d’intenti trasversale a beneficio del territorio”.
Le Terme di Acireale sono un luogo simbolo per istituzioni e cittadini. La loro riapertura è un vero e proprio riscatto per l’intera città e per una Sicilia storicamente devastata da crisi di ogni tipo. Dopo tanto tempo, il 26 marzo i siciliani potranno – si spera – compiacersi di fronte a un tesoro dimenticato che riprende vita.
C’è ancora chi stenta a crederci. Eppure, i risultati reali dovrebbero essere visibili a tutti nel giro di poche settimane: “Certamente c’è una cittadinanza molto disincantata, quasi rassegnata a un atteggiamento pessimistico: il territorio è stato duramente colpito da crisi importanti che hanno impoverito il tessuto economico e sociale”.
“Di fronte al progetto di riapertura delle Terme di Acireale c’è una timida speranza accompagnata da un moderato ottimismo e da una lieve diffidenza, il che è assolutamente normale. Al momento, però, i fatti ci sono e i cittadini possono intravedere nelle Terme di Acireale un vero progetto che si realizzerà a breve. E questo non può che essere positivo”, conclude Angela Foti.