Ambiente

Rifiuti, Musumeci: “Sette aziende in corsa per due termovalorizzatori”

“C’è una parte di indifferenziata che non può andare in discarica e noi la vogliamo fare diventare cenere. Ecco a cosa servono i termovalorizzatori: a distruggere l’indifferenziata e produrre energia. Ecco perché è indispensabile ricorrere a due termovalorizzatori, uno per la Sicilia orientale e uno per la Sicilia occidentale, che sono previsti nel Piano regionale rifiuti che questo governo ha varato un anno dopo il suo insediamento”. Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci durante una conferenza stampa sul tema convocata a Palazzo Orleans, a Palermo. Presenti anche l’assessore all’Energia, Daniela Baglieri, e il direttore generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti Calogero Foti.

“I termovalorizzatori sono indispensabili”

“Avevamo detto sin dall’inizio – spiega – che nei confronti dei termovalorizzatori non avevamo né particolari simpatie né antipatie. Portiamo ancora troppa spazzatura nelle discariche, che sono ancora essenziali. I termovalorizzatori sono indispensabili“.

“La strada che abbiamo ritenuto di avviare – aggiunge – è quella di un avviso esplorativo per la manifestazione di interesse finalizzata a proposte di finanza e di progetto. La Regione valuta le proposte per poi procedere all’affidamento in concessione della progettazione costruzione e gestione. I termovalorizzatori lavoreranno rifiuti non pericolosi – ha aggiunto – Altrove la spazzatura è una risorsa da noi è sempre stata un problema, con questa iniziativa abbiamo stimolato il mercato a utilizzare bene la spazzatura per farla diventare una risorsa“.

Le proposte arrivate e i costi

Il presidente della regione ha svelato che “sono sette le proposte – tre per la Sicilia occidentale e quattro per la Sicilia orientale – arrivate alla Regione Siciliana per la costruzione di due termovalorizzatori nell’isola”.

L’avviso è stato pubblicato nel giugno 2021 e il Nucleo di valutazione dovrebbe concludere il suo lavoro “al massimo entro 10 giorni”. Il costo per ogni singolo impianto va dai 263 milioni ai 570 milioni. Quasi tutti prevedono una capacità di conferimento fra le 400 alle 450mila tonnellate annue con una tecnologia che è quella che comprende la combustione e l’incenerimento a griglia. Per realizzare gli impianti i tempi vanno dai 6 mesi ai 48 mesi: “Tre anni sarebbe un miracolo” ha aggiunto Musumeci. 

“Con questa procedura – continua – abbiamo aperto un capitolo nuovo nella stagione della politica dei rifiuti in Sicilia.  Ci avviamo sulla giusta strada per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche, schiavitù resa ancora più pesante dalla contiguità con ambienti mafiosi o spregiudicati”.

“Strada obbligata, non ci sono alternative”

Questa è una strada obbligata, – prosegue Musumeci – alternativa non ce n’è. Nessuno può avere la chiave di lettura del presente se non guarda da dove veniamo – ha aggiunto – Prima che arrivassimo noi la Sicilia aveva 511 discariche. Chi vuole stare dalla parte della malavita e alimentare la vita delle discariche è libero di farlo. Vorrei guardarli in faccia quelli che dicono di no ai termovalorizzatori”.

La raccolta differenziata in Sicilia

“Quando siamo arrivati – spiega il Presidente della Regione – abbiamo trovato un tasso di raccolta differenziata al 19% e ora siamo al 47% che è il dato politico più importante proprio perché il governo, con due precise ordinanze, ha richiamato i Comuni alle loro responsabilità e alla fine abbiamo costruito con i sindaci un partito della condivisione e a loro va il nostro grazie per essersi resi conti dell’importanza di valorizzare la differenziata. Non basterebbe tutta l’isola per fare discariche se i comuni non facessero la differenziata”.

“E’ chiaro che il 47% di differenziata – aggiunge – non è un risultato soddisfacente perché dobbiamo lambire il 70% ma questo non è possibile perché la media di raccolta differenziata si abbassa nel confronto tra i Comuni e le tre città metropolitane, Palermo, Catania e Messina, dove la percentuale va dal 18% al 25% – In Sicilia abbiamo Comuni che superano il 70% di differenziata. Catania è passata dal 22% al 40%, Messina lambisce il 50% e Palermo il 18%”.

Miccichè candidato alla presidenza

Infine Nello Musumeci ha commentato la candidatura di Gianfranco Miccichè alla presidenza della Regione.

“Non mi sono mai occupato di questo tema. E’ normale che le forze politiche siano impegnate in questo dibattito – ha concluso il governatore – Io mi occupo di fare presidente fino all’ultimo giorno di questa legislatura”.