Subito via anche in Sicilia alla terza dose per tutti i fragili e per gli over 60. E’ quanto stabilisce una circolare del ministero della Salute che avvia così la somministrazione del “booster” per queste fasce di popolazione.
La decisione avviene mentre sono ancora 8,4 milioni gli italiani che non hanno fatto neppure il primo shot del vaccino anti-Covid (il 15,54% della popolazione vaccinabile) e restano nella fascia di età più critica quasi tre milioni di ultracinquantenni (precisamente 2.987.859) non immunizzati.
Il peggio, nelle parole del premier Draghi, è però definitivamente alle spalle: “i nostri sforzi congiunti ci hanno aiutato a tenere sotto controllo la pandemia in molti Paesi e a darci la speranza che la sua fine sia in vista”, spiega il Presidente del Consiglio al summit B2.
Dalle malattie respiratorie a quelle neurologiche a varie forme di disabilità. Sono questi i soggetti iper-fragili per i quali sarà prevista una terza dose di richiamo del vaccino anti-Covid.
Ai fini del piano di somministrazione di una dose di richiamo, si legge nella circolare, “si potrà progressivamente offrire una ulteriore dose di vaccino Cominarty (autorizzato da EMA per questa indicazione) alle persone con elevata fragilità, a prescindere dall’età, e a tutti coloro che abbiano un’età uguale o superiore ai 60 anni, purché siano trascorsi almeno 6 mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione”.
Le condizioni concomitanti/preesistenti di elevata fragilità, con indicazione alla dose booster di vaccino anti SARS-CoV-2/COVID-19, sono: malattie respiratorie (Fibrosi polmonare idiopatica; Malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia); malattie cardiocircolatorie (Scompenso cardiaco in classe avanzata; Pazienti post-shock cardiogeno); malattie neurologiche (Sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone; Sclerosi multipla; Distrofia muscolare; Paralisi cerebrali infantili; Miastenia gravis; Patologie neurologiche disimmuni). Ed ancora: diabete e altre endocrinopatie severe (Diabete di tipo 1; Diabete di tipo 2 in terapia con almeno 2 farmaci per il diabete o con complicanze; Morbo di Addison; Panipopituitarismo); malattie epatiche (cirrosi epatica); malattie cerebrovascolari (Evento ischemico-emorragico cerebrale con compromissione dell’autonomia neurologica e cognitiva; Stroke nel 2020-21; Stroke antecedente al 2020 con ranking ≥ 3); Emoglobinopatie (Talassemia major; Anemia a cellule falciformi; Altre anemie gravi); altre aptologie (Fibrosi cistica; Sindrome di Down; Grave obesità); Disabilità fisica, sensoriale, intellettiva e psichica (Disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art. 3 comma 3).
L’Italia si mobilita anche sul fronte della solidarietà per i Paesi più in difficoltà sull’acquisto del siero anti-Covid. Il primo a sensibilizzare le istituzioni sulla questione è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che spiega: “L’Africa ha avuto solo il 2 per cento dei vaccini: c’è un problema di equa distribuzione che va risolto subito. La vera risposta è stimolare l’industria farmaceutica africana”. E sul fronte Covax (il programma internazionale che ha come obiettivo l’accesso equo ai vaccini anti Covid), il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, aggiunge: “abbiamo finanziato la Facility con 345 milioni di euro e doneremo 45 milioni di dosi di vaccini entro l’anno corrente”.