Istruzione

Test di Medicina addio, selezione dal secondo anno

Una rivoluzione annunciata quella che sta per annullare il sistema del numero chiuso in medicina e i conseguenti test ai quali sono interessati ogni anno settantamila studenti italiani, dieci volte più dei posti disponibili, fonte di continui ricorsi e proteste.

Negli ultimi cinque anni sono stati ventimila i giovani che hanno vinto i ricorsi presentati in tribunale, con una spesa non prevista di trentamila euro ciascuno per la laurea e centoventicinquemila per la specializzazione.

Da quest’anno, inoltre, il Consiglio di Stato sta ammettendo ai corsi chi ha presentato ricorso nei due anni precedenti.

I test, dunque, potrebbero sparire molto presto: nell’ambito della Riforma sulla medicina allo studio della Commissione cultura e istruzione della Camera sarà rivisto tutto, dall’orientamento nella scuola superiore alle specializzazioni.

La prima rivoluzione riguarderà l’orientamento, potenziato già a partire dal terzo anno delle superiori.

I ragazzi, infatti, potranno usufruire di corsi online con tanto di prova di autovalutazione per avere la piena consapevolezza delle loro capacità.

Questi corsi, pubblici e gratuiti, serveranno a debellare il cosiddetto “business dei test”, evitando che le famiglie debbano spendere per la preparazione di ogni candidato la media di cinquemila euro per corsi privati e libri.

A quanto si è appreso, dopo un corso di cento ore e la compilazione di moduli di autovalutazione, lo studente accederà direttamente al primo anno di medicina. E dopo un anno si svolgerà il test d’accesso al secondo anno.

Il primo anno sarà comune per medicina, odontoiatria, chimica e tecnologie farmaceutiche, farmacia, biologia e biotecnologia. Le lezioni saranno tutte teoriche evitando così di sovraffollare i laboratori.

I test d’ingresso – due o tre l’anno – saranno “a soglia”: chi avrà ottenuto un voto minimo entrerà sicuramente in una delle facoltà e i primi classificati entreranno in quella indicata come prima scelta.