Tirocini extracurriculari, snellito l’iter nei Centri impiego

PALERMO – La necessità di snellire i processi per poter finalmente sbloccare i pagamenti ai ragazzi che stanno svolgendo i tirocini extracurriculari è finalmente evidente. È stata emessa una direttiva a tutti i centri per l’impiego della Sicilia, da parte del dirigente generale del dipartimento regionale al Lavoro, Gaetano Sciacca.

La scelta è quella di introdurre nel processo i centri per l’impiego: “I centri per l’impiego verificheranno, con dettaglio – ha scritto Sciacca – la documentazione a corredo delle domande di rimborso prima della trasmissione al servizio monitoraggio e controllo della Regione”.
Se la documentazione prodotta dovesse risultare incompleta, i cpi saranno tenuti a richiedere le necessarie integrazioni ai soggetti promotori, dando il termine perentorio di 7 giorni per provvedere alle necessarie integrazioni.

Nel caso in cui la documentazione richiesta non dovesse essere prodotta entro i termini, si procederà al taglio parziale o totale dell’indennità del tirocinante ed il centro per l’impiego segnalerà, nella check list di controllo, l’inadempienza a carico del soggetto promotore, fornendo al servizio monitoraggio e controllo le motivazioni per il taglio del contributo. In questo modo il lavoro di controllo verrà distribuito su più uffici e più operatori, velocizzando le procedure per il pagamento.

Una fase, quella finale, che al momento è stata fallace: doveva essere un sostegno per i giovani che svolgono un tirocinio formativo all’interno delle aziende, un rimborso di 500 euro per attività da 6 a 12 mesi i cui costi fossero totalmente a carico della Regione Siciliana.

Il rimborso doveva essere erogato ogni due mesi, mentre ad oggi neanche un euro è stato liquidato, una ulteriore beffa se si aggiunge che in questo periodo di pandemia questi soggetti non hanno potuto beneficiare di nessuno dei bonus emessi dal governo perché risultavano assunti da tirocinanti e quindi non rientravano in nessuna casistica.
Della condizione di disagio dei tirocinanti avevano parlato in passato anche i deputati di Attiva Sicilia all’Assemblea regionale siciliana, Sergio Tancredi e Angela Foti, dopo l’audizione in commissione Formazione all’Ars che ha affrontato il problema dei pagamenti bloccati alla Regione per i circa 6 mila tirocinanti dell’Avviso 22. In commissione era presente anche il dirigente generale del dipartimento regionale del Lavoro, Giovanni Bologna, che aveva spiegato il motivo dei ritardi, dovuti a “un sistema particolarmente farraginoso che prevede lunghissime procedure da ripetere ogni due mesi per effettuare i bonifici”.

In seguito, l’assessorato regionale alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro aveva comunicato che il 75% delle domande erano prive di documentazione completa ed era necessario integrare e riverificare il tutto. Il bando, del valore di 25 milioni di euro, finanzia percorsi di tirocinio della durata sei mesi, o dodici nel caso in cui si tratti di percorsi in favore di soggetti disabili e svantaggiati.
Ai tirocinanti sarà corrisposta una indennità pari a 500 euro mensili, mentre a carico dei soggetti ospitanti sono sia la copertura assicurativa dell’Inail sia la polizza per responsabilità civile verso terzi. Se a conclusione le ditte assumeranno i tirocinanti, verrà riconosciuto un bonus occupazionale fino ad un massimo di 14 mila euro nel biennio.

I tirocini sono suddivisi in 3 misure diverse: la misura A per gli under 35; la misura B per i tirocinanti dai 16 a 66 anni; e la misura C per i soggetti disabili ai sensi della 68/99, cioè i disabili fisici, psichici e sensoriali con riduzione capacità lavorative superiore al 45% o invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33%. I tirocinanti prescelti devono essere residenti in Sicilia da almeno 6 mesi, disoccupati o inoccupati, con un Isee inferiore ai 30 mila euro, per le misure A e B.