Il 25 settembre si avvicina, ormai siamo all’ultima settimana di campagna elettorale, e il clima in Sicilia è sempre più infuocato. Il Quotidiano di Sicilia ha fatto un giro per le strade palermitane e ha voluto sentire i cittadini sulla tematica, con particolari focus sui progetti per la produzione di energia, ambiente, pubblica amministrazione e territorio.
Dalle interviste emerge subito come i palermitani non abbiano molta voglia di parlare di queste elezioni, molti scappano, altri dicono semplicemente che non si sentono rappresentati da nessuno. Il Pd viene visto come il “partito suicida” e la destra italiana incarna delle posizioni che sono state giudicate “troppo estremiste” per essere seguite dalla massa. Di fatto, moltissimi si dicono orfani di un partito specifico, tutti però si sentono orfani della vera politica, quella nata per essere al servizio del cittadino, non quella che cristallizza i privilegi.
La partita per l’elezione del presidente della regione appare, quindi, aperta. Tra le strade di Palermo, almeno, non vi è la sensazione che un candidato possa raggiungere una maggioranza netta su un altro. Su un punto, però, tutti gli intervistati non hanno avuto dubbi: in Sicilia c’è moltissimo ancora da fare, soprattutto in tema di transizione energetica e sviluppo delle rinnovabili, sanità e viabilità.
Sonia Sabatino