La Sicilia isola al centro del Mediterraneo con un ruolo fondamentale nell’epoca della transizione energetica grazie alla sua produzione di rinnovabili. Ma anche regione al centro di un complesso sistema di reti e relazioni con le sue isole minori.
Gli scenari di sviluppo sono stati dipinti dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in audizione alla commissione bicamerale sull’insularità.
Si parte della connessioni che si stanno costruendo in Sicilia per collegarla con il resto di Italia: ad iniziare dal Tyrrhenian Link, il cavo che collegherà l’Isola con la Sardegna e la Campania che sarà realizzato da Terna “opera fondamentale”, ha detto il ministro. O ancora il collegamento tra Sicilia e Tunisia allo studio per migliorare l’interconnessione e lo scambio di energie con l’Africa.
Dal mare di Sicilia e dall’eolico off shore, inoltre, arriveranno 1,4 GigaWatt di energia da qui al 2030. Sono 22 i progetti presentati al Mase di eolico off shore che riguardano la Sicilia (su 74 a livello nazionale) e 32 le richieste di connessione a Terna. “A oggi sono molte le iniziative in fase di finalizzazione che interessano il mare territoriale che circonda la Sicilia, alcune già in fase di valutazione ambientale e tale forte spinta richiederà ulteriori investimenti sul rafforzamento della Rtn”, ha spiegato il ministro nel corso del suo intervento.
Fratin boccia le ipotesi di “compensazioni” per la Sicilia per la sua alta produzione di energia da fonti rinnovabili. “Dobbiamo uscire dalla valutazione sulla regione che dà di più o prende di più. La Sicilia è un luogo di transito importante. Se fossimo nel Medioevo, metteremmo la gabella in Sicilia. Però non possiamo ragionare così, dobbiamo ragionare come paese”, spiega. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in audizione alla Commissione bicamerale Insularità.
“Quando sento dire ‘la mia regione produce più energia di quanta ne consumano i suoi abitanti’, ha proseguito il ministro, “io penso ‘la mia (il Piemonte, n.d.r.) produce più riso di quanto ne consumano gli italiani’. Dovremmo proibirvi anche il tartufo o il barolo”. In passato era stato il presidente della regione, Renato Schifani, a ipotizzare una simile strategia parlando di possibili compensazioni per la Sicilia. Il ministro ha spiegato che”è cambiata un’epoca negli ultimi 4 anni, il Sud ha una centralità energetica, con possibilità di sviluppo. Può esserci una svolta epocale del Sud per la sua centralità mediterranea, sulle produzioni, sul turismo e sull’energia. Dobbiamo crederci tutti da italiani”.
Ma parlare di Isole in Sicilia vuole dire anche affrontare le problematiche energetiche e di approvvigionamento idrico delle isole minori. In tema di energia elettrica, il ministro ha spiegato come non sia pensabile (al momento attuale) pensare ad un collegamento alla rete di trasmissione nazionale.
“Terna su richiesta di Arera ha valutato la possibilità di collegare le Eolie con la rete elettrica della Sicilia. Costerebbe 200-250 milioni di euro. Al momento non c’è nessun progetto. Si potrebbe fare lo stesso anche per l’isola del Giglio, Favignana e altre”, ha spiegato. Ma non sembra il momento o, almeno, sarebbe necessario fare ricorso a fondi europei.
“Sulla scorta del successo del progetto di interconnessione di Capri, nel 2015, su richiesta di Arera”, ha detto il ministro, “Terna ha verificato la possibilità di collegare alla Rtn i sistemi elettrici delle isole minori non interconnesse, tra cui anche l’arcipelago delle isole Eolie alla Rtn della Sicilia. Secondo le informazioni fornite da Terna, le analisi e gli studi svolti hanno evidenziato che le soluzioni di Sviluppo RTN verso tali isole richiedono costi di investimento di alcune centinaia di milioni di euro, tenuto conto della necessità di collegare le isole tra loro e con la RTN attraverso cavi marini e nuove stazioni di trasformazione”.
“A ciò si aggiunga anche che le isole sono distanti tra loro e dalle coste continentali (distanza minima dalla costa siciliana 20 km)”, ha proseguito Pichetto, “e il fabbisogno di energia elettrica di tali sistemi è caratterizzato da valori molto bassi e concentrati nel periodo di alta stagione (complessivamente poche decine di MW), in quanto il consumo elettrico è legato quasi esclusivamente al periodo turistico”.
“Conseguentemente, i benefici elettrici derivanti dalla interconnessione delle Isole alla RTN sono tali da non rendere sostenibile l’Analisi Costi Benefici. Per tali motivi, in considerazione del fatto che Arera non ha dato seguito alla possibilità di collegare le Isole Eolie alla RTN e tenuto conto della mancata profittabilità degli investimenti stimati, Terna non ha inserito nel proprio Piano di Sviluppo gli interventi infrastrutturali necessari alla elettrificazione delle isole Eolie”, ha aggiunto il ministro, “in conclusione, si ritiene che lo sviluppo di tali interconnessioni possa essere implementato se vengono individuati fondi pubblici aggiuntivi rispetto al sistema tariffario, anche eventualmente ricorrendo ai nuovi cicli di fondi strutturali europei. La situazione potrebbe sbloccarsi se i costi del collegamento fossero in parte finanziati con risorse pubbliche, ci fosse un finanziamento pubblico, come ad esempio i fondi europei”.
Infine, per fornire acqua potabile alle isole minori, che non sono collegate agli acquedotti della terraferma, “si sta approfondendo l’ipotesi di dissalatori marini mobili. I dissalatori fissi a terra provocano le proteste dei cittadini, perché producono salamoia che va smaltita. Un dissalatore mobile evita questo problema, perché la disperde in mare”.