Catania

Trantino, in Consiglio il bilancio di un anno. “Sugli archi della marina deciderà la città”

CATANIA – Aula gremita, sia tra gli scranni che tra il pubblico, per la relazione del sindaco di Catania, Enrico Trantino, che lunedì sera, dopo la sollecitazione dell’assessorato regionale agli Enti locali, ha relazionato all’aula sul primo anno di amministrazione. Un documento corposo, 44 pagine diviso in 19 capitoli, che il primo cittadino ha illustrato agli esponenti del senato cittadino. In oltre un’ora, Trantino ha parlato di alcuni grandi temi, così come riportato nella relazione, inviata precedentemente ai consiglieri, sciorinando risultati ma anche progetti avviati in vari ambiti. Dalla sicurezza, al verde e all’ambiente, da mare alla zona industriale, passando per lo sport, i servizi sociali, la mobilità e altri macro temi che hanno visto impegnata la giunta e l’intera amministrazione.

Ripartita una macchina inceppata

Il sindaco è partito dalla precedente sindacatura, guidata da Salvo Pogliese, costretto nel 2018 a dichiarare il dissesto finanziario di Palazzo degli Elefanti, “di fatto condizionando tutta l’azione dell’amministrazione anche per gli anni successivi non solo dal punto di vista finanziario ma anche, forse soprattutto, per la carenza di personale soprattutto tecnico e della polizia municipale. Una circostanza oggettiva – ha aggiunto Trantino – a cui si è posto rimedio assumendo con fondi comunitari e statali personale esterno che ha consentito di fare ripartire una macchina inceppata”. Assunzioni rese possibili anche nel comparto sicurezza, con l’ingresso di nuovi vigili urbani, per i quali Trantino ha ringraziato il governo.

Ampio il capitolo dedicato ai rifiuti

Ampio il capitolo dedicato ai rifiuti, “il tema più angusto”, come ha ammesso lo stesso primo cittadino, e alla raccolta differenziata, ancora ferma al 36%, come fatto notare da alcuni esponenti del consiglio comunale durante il dibattito. “L’obiettivo è quello di incrementare tale percentuale – ha detto Trantino, che ha continuato a indicare nell’inciviltà di molti una delle cause principali delle difficoltà riscontrate – al fine di portare il valore medio della raccolta in linea con le grandi città metropolitane. A questo proposito a breve – ha annunciato – ci sarà una nuova ordinanza per regolamentare meglio il sistema del conferimento e dell’irrogazione delle multe”.

Il sindaco ha poi parlato di eventi, turismo e tassa di soggiorno, delle scelte fatte per migliorare la gestione di alcuni siti, come l’anfiteatro romano, di fondi comunitari e politiche scolastiche. Un cenno lo ha fatto anche al porto e al Nodo Catania, annunciando che giovedì prossimo sarà a Roma per l’interramento della stazione centrale e della cintura ferroviaria, pur non dilungandosi più di tanto sugli Archi della Marina e sulle polemiche scatenate dopo l’incontro in Confindustria sul nuovo Piano Regolatore portuale. “Non ho mai parlato di demolizione – ha evidenziato – è la città che dovrà pronunciarsi”.

Prossima settimana la discussione sul nuovo Piano urbanistico

In tema di urbanistica, il primo cittadino ha annunciato la discussione, la prossima settimana in Giunta, dei principi generali del nuovo Piano urbanistico che, una volta discusso dall’aula costituirà la base per la programmazione che la città aspetta da oltre mezzo secolo. E ancora, rigenerazioni urbane, pedonalizzazioni – tra queste, quella di piazza Federico II di Svevia su cui la città sembra ancora divisa – prima di lanciare un appello a “non denigrare Catania” e lasciare spazio al dibattito. Che ha visto intervenire tutti i capigruppo, oltre che alcuni esponenti del Consiglio comunale. Molti dei quali non hanno apprezzato l’assenza di risposte e provvedimenti a quanto deciso in aula tra mozioni e ordini del giorno, come affermato in aula dalla consigliera del Movimento 5 stelle, Gianina Ciancio. “Non ci sono mozioni né ordini del giorno – ha detto – quando questa relazione serve soprattutto verificare lo stato di attuazione dell’amministrazione su input del Consiglio”. Ciancio e il collega a Graziano Bonaccorsi si scagliano poi sulla questione del piano regolatore portuale, “Avete messo nero su bianco – ha aggiunto la consigliera – il fatto che condividete in toto, ma noi e la città non lo conosciamo”.

Il capogruppo del Mpa, garantendo la fedeltà del gruppo all’amministrazione comunale, ha chiesto interventi maggiori sulla questione dei rifiuti e sulla riscossione dei tributi. Stessa cosa il collega Giuseppe Musumeci, capogruppo di Prima l’Italia che ha evidenziato la vicinanza al sindaco e l’apprezzamento verso il lavoro della Giunta per poi scagliarsi sulle Partecipate, una in particolare, l’Amts e il suo amministratore unico Giacomo Bellavia. “Non vogliamo quella poltrona, ma i cittadini si lamentano”. Vicinanza e apprezzamento li ha espressi anche il capogruppo di Forza Italia, Piermaria Capuana, il collega di Fratelli d’Italia, Daniele Bottino, e da quello della Democrazia Cristiana, Maurizio Mirenda. Senza dubbio di altro tono l’intervento di Alessia Trovato, capogruppo di Trantino sindaco, che ha contestato la mancata risposta a una mozione, mal celando i mal di pancia all’interno della formazione politica di maggioranza.

Infine, gli esponenti del Pd, molto critici

Damien Bonaccorsi ha definito la relazione come “una vetrina, un’occasione per mettersi in mostra”, parlando di un “sindaco privo di leadership”; il capogruppo, Maurizio Caserta, ha evidenziato la poca chiarezza relativamente ad alcune questioni di particolare importanza, “il porto, l’aeroporto, corso Martiri della Libertà – ha affermato -: non abbiamo capito quali siano gli interessi”. Hanno definito la relazione “scarna” i consiglieri delle opposizioni (PD e M5S), “Nessun riferimento alle partecipate, sia in termini di performance che di programmazione futura e di nomina dei presidenti – hanno commentato. Nessuna risposta alle decine di atti di indirizzo approvati dal Consiglio e mai attuati dalla Giunta”.