Trapani

Trapani, dall’Eas marea di bollette dell’acqua, è già scontro

TRAPANI – Emesse 180mila fatture e all’orizzonte ecco l’ennesimo potenziale braccio di ferro tra Eas, Comuni della provincia trapanese e consumatori. Lo scontro è legato alle emissioni degli ultimi canoni idrici, fatture in formato elettronico che racchiudono le bollette degli anni 2018 e 2019, mentre per il 2017 tutto è stato congelato in attesa di chiarimenti.

Ad avere proceduto a questo lavoro di recupero dei canoni pregressi il commissario liquidatore dell’ente acquedotti siciliano, Simona Maugeri, che ha già ricevuto le prime rimostranze. Sulla scorta proprio delle contestazioni, che al momento sono solo interlocutorie, la funzionaria ha deciso di rispondere con una nota in cui, a suo modo, vengono chiariti gli aspetti normativi che hanno portato alla decisione di inviare le fatturazioni.
Un lavoro che parte essenzialmente dal fatto che dallo scorso 2 gennaio la Regione ha deciso di porre in liquidazione coatta amministrativa l’Eas, società controllata interamente.

Di conseguenza il commissario ha avviato immediatamente un lavoro di ricognizione delle attività e passività, facendo emergere la mancata riscossione dei canoni che vanno dal 2017 al 2019: “L’Ente, già in liquidazione, – evidenzia la Maugeri – per le note e annose difficoltà economiche e gestionali non è stato nelle condizioni di potere rispettare i canonici tempi e le modalità di fatturazione”.
Ecco perchè si è sollevato il solito vespaio con i Comuni (Alcamo, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Erice, Favignana, Gibellina, Paceco, Partanna, Salemi, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa e Valderice), e le associazioni dei consumatori, già sul piede di guerra.

Anzitutto si fa leva sulla recente norma nazionale che prescrive i canoni idrici in due anni, motivo per cui è stata sollevata la questione riguardo alle fatturazioni del 2017: “Si ritiene – precisa la funzionaria – che la norma vada applicata nel senso che il regime prescrizionale cominci a decorrere per il periodo di fatturazione successivo al 2020. Al fine di evitare lungaggini processuali, la questione è stata posta alle Autorità consultive competenti. Ragion per cui, la riscossione dei canoni idrici per l’anno 2017 è, allo stato, sospesa e sarà cura informare tempestivamente gli utenti sulle successive determinazioni. Conseguentemente, le eventuali istanze di rimborso relative all’anno 2017 non potranno essere vagliate”.

Discorso diverso invece per le fatture relative ai canoni 2018 e 2019, che secondo il commissario liquidatore Eas non rientrano, comunque, nella recente norma prescrizionale. “La fattura per consumi idrici 2018 – precisa ancora il commissario – può essere emessa solo a partire da gennaio 2019 e I’Ente non poteva far valere il proprio diritto in data anteriore. Pertanto, ogni eventuale istanza o reclamo devono intendersi rigettati”. C’è poi il capitolo delle contestazioni delle tariffe inerenti i canoni di fognatura e depurazione, abbinati al calcolo delle bollette idriche, per cui si può fare richiesta di sgravio: “Ai fini dell’accoglimento dell’istanza di sgravio, da presentarsi preferibilmente via e-mail o pec, è imprescindibile che venga contestualmente prodotta a questo ente attestazione rilasciata dal Comune di pertinenza dalla quale si evinca chiaramente che non è dovuto il canone fognario o di depurazione”.

Nelle fatture emesse viene fatta differenza di tariffe tra prima e seconda fascia: quest’ultima scatta laddove il consumo ecceda quello previsto in I fascia. Le mail per avanzare contestazioni o chiedere informazioni sono le seguenti: utenti.lca@easacque.it e Iiquidazione.coatta@easacgue.it.