Cronaca

Lucia Calì, una vita dedicata alla lotta contro la mafia: morta l’attivista di “Libera”

In provincia di Trapani, dopo una lunga malattia, è morta Lucia Calì, nota attivista antimafia per l’associazione “Libera, Sicilia contro le mafia”.

La città e tutti gli attivisti antimafia la ricordano con affetto attraverso vari messaggi di cordoglio, anche sui social. Lucia Calì era la moglie di Salvatore La Porta, agente di scorta del giudice Carlo Palermo e ferito dopo la strage di Pizzolungo del 2 aprile 1985.

Una tragedia che l’attivista custodiva nel proprio cuore e che l’aveva portata nel tempo a denunciare gli orribili atti della mafia in scuole, eventi e luoghi pubblici di ogni tipo.

Morta l’attivista antimafia Lucia Calì: il cordoglio

Tra i messaggi di cordoglio diffusi sui social c’è anche quello di “Vivi – Libera Memoria“: “Ricorderemo con tanto affetto e gratitudine Lucia Calì, che ci ha lasciati la scorsa notte dopo lunga malattia, stringendoci alla famiglia e condividendone il dolore. Lucia era la moglie di Salvatore La Porta, agente di scorta del giudice Carlo Palermo, rimasto gravemente ferito nella strage di Pizzolungo, il 2 aprile 1985. In quella strage, organizzata ai danni del giudice Palermo, persero la vita una giovane madre, Barbara Asta, e i suoi piccoli gemelli, Giuseppe e Salvatore”.

“Lucia, dal giorno del gravissimo attentato, si è impegnata nel contrasto alla mafia, portando la sua testimonianza in tanti luoghi ed esprimendo il suo profondo bisogno di verità sulla strage. Ciao Lucia”.

In molti la ricordano come una vera e propria “guerriera“, una donna forte e coraggiosa capace di portare avanti per tutta la vita il suo impegno per una società giusta e senza mafia.

Fonte immagine: profilo Facebook