Una vicenda che si trascina da oltre un anno, da quando la Procura messinese dispose il sequesto di alcuni traghetti della Caronte&Tourist, compagnia che effettua i collegamenti con tutte le isole minori della Sicilia, per inosservanza delle norme per il trasporto di persone con handicap. Da allora è un susseguirsi di colpi di scena, di ricorsi rigettati e di nuovi provvedimenti della magistratura che finora hanno lasciato in rada tre traghetti della compagnia, quelli a maggiore capienza soprattutto per i mezzi commerciali.
L’ultima vicenda di una storia che sembra infinita s’è verificata alcuni giorni fa quando la Caronte&Tourist ha comunicato al ministero dei Trasporti e alla Regione che avrebbe sospeso alcune tratte di mezzi navali a causa del mancato versamento dei contributi previsti dalla convenzione regionale. Detto, fatto. Da ieri la compagnia ha sospeso le corse giornaliere delle 6,30 e delle 21 da Milazzo per le Eolie, quella di giovedì verso Ustica e le tre settimanali da Trapani per Pantelleria, riducendo ulteriormente la capacità del trasporto passeggeri e delle merci “a causa della mancata chiusura dell’accordo con l’amministrazione regionale per le tratte”.
La compagnia ha, inoltre, reso noto di aver assicurato le linee integrative per circa sei mesi andando oltre la scadenza fissata del 29 febbraio, assumendosi anche il carico di pesanti oneri finanziari. “L’ammontare dei crediti maturati – commenta la Caronte – è purtroppo divenuto allarmante – e per questo motivo la compagnia si è vista costretta ad annunciare la sospensione”.
Dalla Regione è arrivata immediata la risposta che nei fatti attribuisce la colpa di questo grave stallo al Ministero. “Da parte nostra – ha commentato l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò – saremmo pronti a sottoscrivere anche subito il provvedimento per regolare l’attività della Sns (che per conto della Caronte gestisce le tratte in convenzinne), ma attendiamo il via libera dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.
Il clamoroso atto che getta un’ombra sinistra sull’inizio della stagione estiva nelle isole minori siciliane arriva con un tempismo perfetto, a distanza di pochi mesi dal flop delle gare andate deserte e che ha anche tutto il sapore dello “scaricabarile”. Sulla base di un accordo in proroga la Regione, dopo un’intesa raggiunta col Ministero, aveva trovato la soluzione di affidare queste tratte regionali in convenzione con lo Stato, ma adesso il nodo sarebbe a Roma dove il ministero non ha ancora dato il via libera definitivo.
Dalla Federalberghi isole minori è arrivata una dura nota contro Regione e governo nazionale. “La precarietà dei collegamenti marittimi continua a danneggiare le isole e gli arcipelaghi di Sicilia. Dopo bandi andati deserti, annunci (rimasti tali) riferiti a soluzioni epocali e altre procedure rimaste prive di efficacia, con la stagione turistica ormai avviata, ci ritroviamo con un ulteriore colpo a danno del fragile assetto socioeconomico delle isole minori”. Così si esprime Christian Del Bono, presidente di Federalberghi isole di Sicilia.
“È del 17 gennaio scorso l’ultima pec – prosegue -, sottoscritta da ben 40 associazioni – trasmessa al Ministro Matteo Salvini, al presidente Renato Schifani, all’Assessore alla Mobilità, Alessandro Aricò e al suo Dipartimento – con la quale si denunciavano le gravi carenze del sistema dei collegamenti marittimi. Un sistema dove le emergenze si rincorrono e dove né la Regione Siciliana né il Governo centrale hanno sin qui dimostrato di poterne davvero venire a capo”.
“Ai tagli e ai rincari insostenibili (+30% da giugno 2022 al quale si è sommato un ulteriore +20% da dicembre 2023) – ha aggiunto Federalbeberghi – a gravare sui collegamenti con navi e aliscafi operati in convenzione statale, si sono andati cristallizzando le criticità di quelli integrativi regionali operati a mezzo navi. Gli aumenti tariffari scoraggiano i visitatori (tanto i turisti quanto i proprietari di seconde case) e questa sospensione cronicizza in modo insostenibile le problematiche dei servizi operati a mezzo nave, già azzoppati da una riduzione di corse, dall’impiego di mezzi con capienza ridotta e da tariffe aumentate al punto da far lievitare in modo considerevole i costi delle merci e dei carburanti nelle isole”.
“Sappiamo che i sindaci delle isole minori si sono già attivati – conclude Del Bono – e proprio ieri abbiamo sensibilizzato anche l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, presente a Lipari in occasione di un evento ma occorre far presto per evitare di altri danni”.
LIPARI (ME) – L’universalità del diritto alla salute. Le isole Eolie sono scese in piazza per manifestare per “un diritto troppo spesso negato e calpestato, soprattutto in aree marginali e periferiche del paese come le isole minori”. L’iniziativa, svolta in parallelo a Lipari, Milazzo e Barcellona, nasce dopo l’istituzione dell’Assemblea permanente per la salute pubblica, nell’ambito della quale i Comitati hanno deciso di fare fronte comune, formulando una serie di rivendicazioni: potenziamento dell’attuale pianta organica del presidio di Lipari; adeguamento dei servizi sanitari alle reali esigenze dell’arcipelago; potenziamento dei presidi di continuità assistenziale nelle isole minori; potenziamento del percorso parto e riapertura del Punto Nascita. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato, a Lipari.
PALERMO – “Quello dei collegamenti integrativi – afferma la deputata M5S Cristina Ciminnisi, componente della commissione Ambente Trasporti dell’Ars – è un grave problema che si ripresenta periodicamente e che va risolto una volta per tutte. Siamo appena all’inizio della stagione turistica, quando comincia ad essere alta la mobilità dei turisti e dei cittadini che vedrebbero limitato il loro sacrosanto diritto alla continuità territoriale. Senza contare i contraccolpi che lo stop causerebbe inevitabilmente anche agli approvvigionamenti di ogni tipo e, di conseguenza, alla qualità della vita dei cittadini, e al turismo, causando irreparabili danni all’economia delle isole”.