Siamo a dicembre e per molti dipendenti sotto contratto è il momento della tredicesima. Allo stesso tempo coloro che non hanno un vero contratto si chiedono se anche per loro è prevista questa possibilità. La risposta a questo quesito potrebbe essere immediata, poiché è facile pensare che chi non ha un regolare contratto non può godere di questo diritto.
Tuttavia è necessario sapere che in questi casi è solo l’azienda a rischiare pesanti conseguenze se assume senza contratto. Se il lavoratore sfrutta questa posizione per una convenienza personale anche lui sarà oggetto di sanzioni. Coloro che accettano di lavorare in nero non possono pretendere ad esempio che lo stipendio percepito sia in regola con quanto disposto dal contratto collettivo, oppure che i giorni di festa, o peggio ancora le ferie, vengano retribuiti.
Una soluzione potrebbe essere quella di risolvere la ragione per cui il datore di lavoro non è obbligato a pagare la tredicesima, ossia l’assenza del contratto di lavoro. Ogni datore di lavoro, infatti, non può prescindere dal regolarizzare il rapporto di lavoro facendo sottoscrivere al lavoratore subordinato un contratto che tenga conto del numero delle ore effettivamente svolte e sul quale è indicata la corretta retribuzione erogata.
Risulta abbastanza chiaro che ogni dipendente ha diritto a chiederne la regolarizzazione del suo lavoro tramite contratto. Dunque è importante sapere che coloro che vogliono manifestare il loro diritto alla tredicesima, come pure a tutte le altre tutele riconosciute al lavoratore subordinato devono prima di tutto rivolgersi all’Ispettorato territoriale del Lavoro con la questione che in genere arriva di fronte al Giudice del Lavoro il quale, laddove dovesse essere provata l’esistenza del vincolo di subordinazione, ordinerà al datore di regolarizzare il rapporto, iniziando dal riconoscere la posizione contributiva e assicurativa presso Inps e Inail.
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