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Tremestieri, Etneo, inchiesta Pandora, sospeso componente Cts

TREMESTIERI – “Occorre prendere atto dell’inopportunità di mantenere l’incarico di componente della Cts” a meno di non mettere a rischio l’imparzialità e il buon andamento della commissione e di conseguenza compromettere l’immagine della Regione. È con questa motivazione che l’assessora regionale all’Ambiente, Elena Pagana, ha sospeso Paolo Di Loreto dall’organismo indipendente che si occupa delle valutazioni d’impatto ambientale. Di Loreto nei giorni scorsi è finito ai domiciliari in seguito al coinvolgimento nell’inchiesta Pandora che ha fatto luce sull’intreccio di interessi tra mafia, politica e imprenditoria che negli ultimi anni avrebbe condizionato l’attività amministrativa a Tremestieri. Si tratta dell’indagine in cui sono coinvolti anche il sindaco Santi Rando, dimessosi dopo l’arresto, e Luca Sammartino, autore anche lui fuoriuscito dal governo regionale.

Di Loreto, 71 anni, era stato nominato componente della Cts lo scorso ottobre, dopo essere stato risultato in possesso dei requisiti richiesti dalla Regione. Una permanenza di poco più di sei mesi, troncata nel peggiore dei modi, con il sospetto di avere sfruttato la propria professionalità per ottenere tornaconti personali a Tremestieri. La gip del tribunale di Catania, Carla Aurora Valenti, che ha concesso i domiciliari a fronte della richiesta del carcere fatta dalla procura, affrontando la figura di Di Loreto ha parlato di “capacità di influenzare subdolamente l’azione della pubblica amministrazione, noncuranza per l’interesse pubblico” nonché dei rischi connessi al fatto che Di Loreto, di professione ingegnere, ha operato per tanti anni “in un settore importante quale la pianificazione del territorio con scelte che incidono fortemente nella qualità della vita dei cittadini”.

Di Loreto deve rispondere delle accuse di corruzione e istigazione alla corruzione

Il professionista, che deve rispondere delle accuse di corruzione e istigazione alla corruzione, avrebbe dato un contributo fondamentale nel pilotare diverse gare indette dal Comune di Tremestieri, ma sostanzialmente condizionate dalla sua influenza. Come nel caso dell’individuazione delle ditte da selezionare per partecipare alle procedure a inviti. “Per delineare la sua personalità spiccatamente incline a delinquere – ha scritto la gip nell’ordinanza – appare significativo ricordare che nell’apprendere che il Comune avrebbe concesso un permesso di costruire in sanatoria per opere che lui stesso non riteneva sanabili, commentava con compiacimento che interpretazioni elastiche non potevano che fargli piacere in una prospettiva di un suo interesse personale in situazioni analoghe, definendosi contiguo e spiegando che con quella espressione intendeva dire che nell’attività della pubblica amministrazione – ha rimarcato la giudice – guardava solo al suo tornaconto personale, aggiungendo infatti: ‘Oggi a me, domani a te’”.

Accuse pesanti che hanno portato la Regione a intervenire congelando l’incarico di Di Loreto all’interno della commissione tecnico-specialistica, organismo che per conto dell’assessorato si occupa anche di pianificazione del territorio e di valutazione dei progetti presentati dai privati che potrebbero avere ricadute dal punto di vista ambientale.