Ambiente

Trivellazioni nella Val di Noto, M5s: “Musumeci revochi decreto Cordaro”

PALERMO – “Le trivellazioni petrolifere nel Val di Noto stridono nettamente con il Piano paesaggistico regionale, che relativamente a questi territori vieta qualsiasi manufatto, struttura e installazione che possa alterare l’equilibrio naturale del territorio ibleo”.

A sostenerlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, che ha presentato un’interrogazione urgente all’Ars, rivolta al presidente della Regione e all’assessore regionale all’Ambiente, nella quale si chiede di verificare eventuali violazioni del Piano paesaggistico regionale di Siracusa e Ragusa, in seguito alla proposta di intervento avanzata dalla Panther Eureka Srl (oggi “Maurel et Prom Italia Srl), la compagnia petrolifera texana che vuole procedere a un rilievo geofisico all’interno del permesso di ricerca idrocarburi “Fiume Tellaro”.

Campo chiede inoltre al governo regionale se non intenda revocare in autotutela o annullare d’ufficio il recentissimo decreto assessoriale, datato 5 luglio 2019, che ha espresso esito positivo alla procedura di ‘screening’ della Via (Valutazione di incidenza ambientale) della proposta di intervento presentata della ditta. “L’area in questione – prosegue Campo – è parte integrante del costituendo Parco nazionale degli Iblei, il cui iter istitutivo è stato già avviato, quindi il Decreto assessoriale del 5 luglio potrebbe incorrere non solo nel vizio di violazione di legge, ma anche in quello di illogicità e contraddittorietà dell’azione amministrativa”.

Sulla vicenda intervengono anche gli altri deputati M5S della Commissione Ambiente dell’Ars. “Il presidente Musumeci – ricorda Giampiero Trizzino – dice che è colpa del governo nazionale, quando invece il ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, proprio in materia di trivellazioni ha dato un segnale molto chiaro bloccando oltre quaranta nuovi permessi di trivellazioni off shore nel mar Mediterraneo. Su quelle di terra però la competenza è della Regione, che dovrebbe attenersi alla linea del governo nazionale. Musumeci dimostri quindi concretamente la sua ‘contrarietà’ revocando in autotutela il Decreto assessoriale di Cordaro”.