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Trump ai Democratici: “Una cosa da repubblica delle banane”, le critiche all’emendamento

“Questa è una cosa da repubblica delle banane, e quello che stanno cercando di fare, si chiamano interferenze elettorali, e ora il 14esimo emendamento è solo un nuovo tentativo”. Così Donald Trump liquida come “una cosa insensata” il tentativo, portato avanti da giuristi, attivisti ed esponenti dem, di bloccare la sua nuova candidatura alla Casa Bianca per il suo ruolo nell’attacco al Congresso, per il quale è stato formalmente incriminato.

Al centro di questo tentativo c’è l’interpretazione della sezione 3 del 15esimo emendamento della Costituzione, che è stato inserito dopo la Guerra Civile per impedire che chi avesse avuto un ruolo nel fronte confederato potesse candidarsi a cariche elettive. Nell’articolo, ratificato nel 1868, si afferma “non dovrà essere eletto senatore, deputato, presidente o vice presidente” nessuno che “sia stato coinvolto in un atto di insurrezione o ribellione” contro gli Stati Uniti e la sua Costituzione.

Alcuni giuristi – tra i quali il noto costituzionalista Laurence Tribe – ed esponenti dem – tra i quali Adam Schiff che è stato tra i protagonisti dei due processi di impeachment di Trump – che ritengono quindi che questo articolo possa essere applicato all’ex presidente per le azioni da lui intraprese per rimanere al potere nonostante la sconfitta elettorale ed impedire la ratifica del legittimo vincitore, azioni che costituirebbero quindi un’insurrezione contro la Costituzione.

Le elezioni truccate secondo Trump

Sulla base di queste interpretazione, alcune organizzazioni per i diritti civili stanno presentando ricorsi in alcuni Stati: New Hampshire, Arizona, Michigan e Colorado; per cercare di bloccare la candidatura di Trump.

Ovviamente Trump, che continua a sostenere di essere il legittimo vincitore delle elezioni del 2020 – non considera l’assalto al Congresso una forma di insurrezione, sostenendo che i veri “insorti” sono state “le persone che hanno sovvertito e truccato le elezioni”.

In una seconda intervista radiofonica, Trump è tornato ad attaccare l’argomento, “che non ha nessun base legale”, del 14esimo emendamento, sostenendo che si tratta di un tentativo disperato “perché sanno che non possono battermi”. “Li ho sconfitti due volte, la seconda volta ho fatto meglio della prima – ha aggiunto – ma c’è stato il Covid, e loro hanno imbrogliato come matti”.