Ormai prossimo alla conclusione il mese di ottobre, con esso volge al termine anche la stagione turistica di Lampedusa ma anche quella degli sbarchi di migranti che ha già subito un forte rallentamento a causa delle condizioni meteo marine non più favorevoli alla traversata. Il Quotidiano di Sicilia ha quindi intervistato il sindaco di Lampedusa e Linosa, chiedendo al primo cittadino delle Pelagie un bilancio di questa intensa e lunga estate 2023. “Nonostante il numeroso arrivo di migranti – spiega il sindaco – e nonostante la pubblicità dei media non aiuti, abbiamo avuto numeri che si simili a quelli dell’anno precedente, con un lieve calo che si attesta intorno al 15, 20 per cento; ma sembrerebbe un calo naturale avvenuto in tutta Italia”. Secondo Filippo Mannino, la lieve flessione del flusso turistico sarebbe da attribuire al post Covid con il ritorno dei vacanzieri a viaggi più lunghi dopo aver ripiegato su destinazioni nazionali. Un calo fisiologico quindi, dopo il quale “serve programmare la nuova stagione turistica – aggiunge Mannino – con promozione nelle fiere, in giro per l’Italia ma anche fuori dall’Italia e serve ragionare in maniera più strutturale per quello che riguarda l’arrivo dei migranti”
Il flusso migratorio che ha investito Lampedusa con quasi centomila degli oltre 140.000 migranti approdati nel corso di quest’anno sulle coste italiane, ha lasciato i suoi segni sull’isola turistica nota per il suo mare cristallino e le sue incantevoli spiagge e calette. Abbiamo quindi chiesto al sindaco cosa intende fare l’amministrazione comunale per ricondurre l’isola di Lampedusa ad una condizione consona al paesaggio ed alla propria vocazione turistica. Secondo Filippo Mannino, uno dei problemi, forse il più evidente, è stato finalmente risolto: “Due settimane fa c’è stata un’ordinanza di Protezione Civile che ha individuato finalmente l’area dove portare provvisoriamente i barchini, perché questo rappresentava un problema, visto che pur volendo togliere le barche dal famigerato molo Favarolo non si sapeva dove portarle, ed è quindi stata individuata l’area in cui stoccare queste barche”. Sul fronte dell’inquinamento collaterale causato dagli sbarchi con la dispersione di plastiche di varia natura, dai giubbotti salvagente alle bottiglie d’acqua, e di relitti di imbarcazioni, “è stato attivato il meccanismo europeo di protezione civile – dichiara al Quotidiano di Sicilia il sindaco – e sarà messo a punto un progetto di bonifica di tutte le aree oltre a rimuovere le barche che sono affondate sulle coste”.
Un altro punto critico per le Pelagie sono, o continuano ad essere, i collegamenti aerei e marittimi. Sulla questione della continuità territoriale per i residenti e sui viaggi turistici abbiamo chiesto al sindaco il punto di vista dell’amministrazione ed anche una opinione circa il recente annuncio della Presidenza della Regione Siciliana che ha sottoscritto un contratto con Fincantieri per la costruzione di una nave traghetto all’avanguardia da destinare ai collegamenti con Pantelleria, Lampedusa e Linosa. Due fronti, sui quali si sta muovendo la giunta Mannino: “Il primo è quello dei collegamenti marittimi – ci spiega il sindaco – dove veramente c’è una situazione assurda, anche per la vicenda giudiziaria della compagnia marittima che serve tutte le isole minori siciliane, da cui fortunatamente Lampedusa si è salvata perché i bandi per le Pelagie erano stati aggiudicati anzitempo, ma è logico che va fatta una programmazione del tutto diversa per questi collegamenti, anche perché è inutile nascondere che questi mezzi sono ormai vecchi e devono essere cambiati; noi abbiamo spinto molto la Regione per questo bando, che era fermo da tanto tempo, per la costruzione di questa nuova nave che speriamo arriverà entro la fine del 2026”.
Se la commessa della Regione Siciliana a Fincantieri fa ben sperare l’amministrazione comunale, resta nel frattempo il secondo fronte sul quale il sindaco afferma che la sua giunta sta operando e che riguarda i collegamenti aerei: “Proprio in questi giorni i collegamenti aerei ci stanno mettendo in forte difficoltà, perché le esigenze, rispetto a due anni fa, quando è stato fatto il bando per la tratta in continuità territoriale aerea, sono cambiate ed il turismo ora lo abbiamo fine quasi a fine ottobre; questo bando prevedeva che dal primo ottobre venissero ridotti i voli giornalieri per la continuità territoriale e sta mettendo in difficoltà tanti lampedusani che devono partire e non trovano posto perché abbiamo tanti turisti che continuano a viaggiare sugli stessi voli”.
La presenza turistica nel mese di ottobre non è l’unico motivo di difficoltà per i residenti che hanno bisogno di spostarsi. L’isola conta anche una massiccia presenza di forze dell’ordine che viaggiano sui voli civili della tratta in continuità territoriale riducendo ulteriormente i posti disponibili per i lampedusani ed i linosani. “Spesso e volentieri – spiega appunto il sindaco Mannino – numerosi posti vengono occupati da forze di polizia, perché c’è un dispositivo ingente sul territorio che serve per la questione immigrazione”, e queste, chiosa il primo cittadino, “sono questioni che noi abbiamo posto al ministero dei trasporti e speriamo che per l’anno prossimo qualcosa si riesca a cambiare”.