MESSINA – È stato formalizzato ad agosto ma sarà presentato martedì prossimo nell’Aulla magna del Tribunale alla presenza tra gli altri del viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto. Si tratta dell’acquisto da parte del Comune dei due immobili storici di via Garibaldi, una volta sedi della Cassa di Risparmio e della Banca di Roma, da destinare ad Uffici giudiziari. Un atto importante che conclude una vicenda che si trascinava da oltre 30 anni. Era la fine degli anni ’80 infatti quando si cominciò a pensare ad un secondo Palazzo di giustizia dove collocare gli uffici dislocati in sedi decentrate o nel seminterrato di Palazzo Piacentini. Dislocazione divenuta nel tempo sempre più disagiata per operatori e utenti.
C’era anche da 1995 la disponibilità di un finanziamento di 17 milioni, ma non si è trovato mai un accordo sull’area dove doveva sorgere il nuovo tribunale e neppure sull’eventuale plesso da riqualificare e trasformare in uffici giudiziari, malgrado le innumerevoli proposte che negli anni sono state avanzate.
“La svolta sulla telenovela Palagiustizia – come ha voluto sottolineare il sindaco Federico Basile dopo la firma del contratto- viene impressa nell’agosto 2021 con l’amministrazione De Luca, con l’avvio della procedura di una manifestazione di interessi lanciata dalla Patrimonio Messina Spa. E oggi, nel solco della continuità amministrativa e dell’amministrazione del fare, con Basile sindaco – aveva concluso il primo cittadino – siamo soddisfatti e certi di poter dire che Messina sta cambiando e guarda al futuro”.
A spiegare il percorso che ha portato a questa soluzione sarà oltre il sindaco, il presidente facente funzione della Corte d’Appello Sebastiano Neri e il presidente del Consiglio dell’ Ordine degli Avvocati Paolo Vermiglio. Probabilmente ci sarà anche anche il neo eletto presidente della Corte d’Appello Luigi Lombardo che dovrà seguire nei prossimi mesi il resto del percorso che porterà alla nuova organizzazione degli uffici messinesi. A sottolineare l’importanza dell’evento sarà la presenza del vice ministro Sisto, accompagnato dal direttore generale Massimo Orlando che ha seguito l’intero iter per conto del ministero della Giustizia.
Gli immobili di via Garibaldi, insieme a quello di via Capra (ex Inps), dovrebbero finalmente risolvere nella città dello Stretto gli ultradecennali problemi di carenza di edifici destinati a Uffici Giudiziari. L’intesa per gli edifici dell’ex Banca di Roma e l’x Cassa di Risparmio è stata sancita il 21 settembre del 2022, ma nei mesi successivi è stato necessario avviare numerose pratiche amministrative per la stipula della compravendita. C’è stato anche l’impasse del giudizio di congruità dell’Agenzia delle Entrate sulla cifra di 16,9 milioni di euro proposta dalla società proprietaria degli edifici, decisione affidata poi al giudizio di un perito.
Il contratto di acquisto è stato firmato il 7 agosto a cinque giorni dal via libera del consiglio comunale all’acquisizione dei due immobili che entreranno così a fare parte del patrimonio comunale. Una delibera votata all’unanimità dal Civico consesso con due emendamenti che riguardano i tre mutui che l’Amministrazione comunale dovrà accendere. I lavori di ristrutturazione e adeguamento dei due plessi storici a uffici giudiziari dovrebbero durare 14 mesi.
A Palazzo Piacentini dovrebbero rimanere gli uffici di rappresentanza, a cominciare dall’ufficio del primo presidente della corte d’appello, e poi gli uffici di procura e procura generale, le sezioni penali di tribunale e corte d’appello. All’ex Cassa di Risparmio dovrebbe andare tutto il tribunale civile, e nell’ex Banco di Roma tutta la corte d’appello civile, gli uffici dei magistrati, le cancellerie.
Un passo avanti nella riorganizzazione degli uffici era stato fatto lo scorso anno con l’accordo tra Ministero della Giustizia e Inps per l’affitto di alcuni piani dell’edificio di via Capra, nei pressi della stazione, da destinare intanto alla sezione lavoro del Tribunale e per il Giudice di pace.
Marina Moleti, ex presidente del Tribunale di Messina, ha più volte ricordato l’inadeguatezza di Palazzo Piacentini. “Bellissimo dal punto di vista storico e culturale, ma non è possibile lavorare negli scantinati.. Da quando sono arrivata nel 2020 nel pieno della pandemia mi sono adoperata per la ricerca di nuovi locali soprattutto per sostituire gli spazi di via Malvizzi. Nel nostro intento in futuro a Palazzo Piacentini rimarranno solo i vertici del Tribunale e delle Procure e tutta la parte penale, oltre alla sede dell’Ordine degli avvocati”.