Sarà possibile bruciare i residui di potatura degli ulivi infestati da scolotidi o dalla rogna in Sicilia. L’eliminazione dei resti sarà possibile sul posto, o nelle immediate vicinanze, nel rispetto delle normative vigenti per la prevenzione degli incendi, di tutela ambientale, di smaltimento dei rifiuti.
Lo ha deciso il Servizio fitosanitario regionale in un decreto rivolto specificatamente ai soggetti beneficiari dei pagamenti per la salvaguardia di ulivi di valore paesaggistico. I soggetti interessati, per beneficiare della deroga, devono comprovare la presenza di almeno uno degli organismi nocivi con una perizia tecnica asseverata, redatta da un consulente fitosanitario abilitato.
La perizia asseverata, da produrre in caso di controlli, dovrà contenere almeno i riferimenti catastali e le coordinate geografiche delle superfici agricole in cui è presente la fitopatia, il numero del fascicolo aziendale, l’individuazione dell’agente patogeno e la documentazione fotografica georeferenziata.
La deroga a quanto previsto dal disciplinare di produzione integrata è possibile grazie al decreto ministeriale del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, n. 660087 del 23 dicembre 2022, che ha fissato le “Disposizioni nazionali di applicazione del regolamento (Ue) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 per quanto concerne i pagamenti diretti”.
Tale decreto all’articolo 19 prevede, per gli ulivi di valore paesaggistico, “la possibilità di deroga al divieto di bruciatura in loco dei residui di potatura, per motivi fitosanitari stabiliti dal Servizio fitosanitario regionale”. D’altra parte, il disciplinare regionale di produzione integrata prevede, in caso di presenza degli scolitidi o della rogna degli ulivi, l’eliminazione e la bruciatura dei rami colpiti, in modo da ridurre le fonti d’inoculo. Queste infestazioni, infatti, costituiscono una rilevante problematica fitosanitaria negli impianti olivicoli della Sicilia, anche perché non sono disponibili fra l’altro metodi di lotta efficaci dopo che tali organismi nocivi sono penetrati nelle piante.
Pertanto, è essenziale evitare il contagio mediante l’asportazione e la bruciatura dei residui di potatura infetti e infestati. Ciò si allinea anche con l’obbligo previsto di potatura biennale delle chiome. Gli scolotidi dell’ulivo sono insetti polifagi. Sono diffusi ovunque si coltivi questa pianta, causando danni di una certa entità, soprattutto sul legno degli alberi già indeboliti. La maggior parte dei danni causati all’albero di ulivo sono compiuti dagli insetti adulti, che si nutrono di legno, scavando delle gallerie all’intersezione dei rami, al cui interno si alimentano. La conseguenza è uno sviluppo stentato dei rami attaccati, che con il tempo seccheranno. Se l’infestazione è grave, si può arrivare al disseccamento del ramo o dell’intera branca, compromettendo dunque la raccolta delle olive.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Il parassita attacca soprattutto il legno delle piante che è già stato danneggiato o deperito, tuttavia può attaccare anche piante (per esempio gli ulivi) più giovani e in buono stato vegetativo. Possono poi essere causati anche danni indiretti. Il punto di attacco, infatti, può essere l’ingresso del batterio che causa la grave malattia della rogna dell’ulivo, causata da un batterio denominato Pseudomonas savastanoi, che penetra all’interno della pianta attraverso lesioni naturali (causate da grandine, gelo, forte vento o animali) o prodotte dall’uomo, principalmente in seguito all’attività di potatura o di raccolta delle olive. Una volta che il microrganismo è penetrato nella pianta è impossibile debellarlo, a meno di non effettuare delle potature atte a eliminare la parte malata.