Cronaca

Un post atroce prima dell’omicidio-suicidio: “Scusate per il gesto che sto per compiere”

“Chiedo in ginocchio umilmente scusa a Dio e a Carlotta, sei stata come una figlia per me, per il dolore atroce che, purtroppo, non avrei mai immaginato di arrecarti. Ma è lo stesso dolore che io sto provando da un mese circa, non riesco più a dormire, a mangiare, consapevole che l’avrei provato per tutta la vita, arrivando alla follia, senza mai darmi una spiegazione per la perdita del mio unico amore, meraviglioso, tesoro mio Giovanna, la mia principessa, il mio universo, il mio tutto”.

Non è un messaggio d’amore, non può mai esserlo, visto che dopo questo agghiacciante post su facebook che denota lucidità e premeditazione, Salvatore Patinella si è recato a Villabate dall’ex compagna, Giovanna Bonsignore, e l’ha uccisa con diversi fendenti inferti con un bisturi, probabilmente preso in ospedale a Partinico, dove l’uomo faceva l’operatore socio-sanitario. Nessun omicidio d’impeto, nessun raptus improvviso, ma lucida consapevolezza: arrecare dolore a chi da un mese lo faceva soffrire. Un atto di egoismo, quindi, “soffro io, devi soffrire pure tu”, “mi uccido io ma devi morire anche tu”, perpetrato ai danni della donna che lui sosteneva di amare ma, soprattutto, di Carlotta, la figlia di Giovanna che a soli 15 anni resterà senza l’amore, quello vero, della sua mamma.

Salvatore Patinella è consapevole che sta per compiere un atto terribile e lo scrive pure: “Chiedo scusa ai miei genitori – prosegue su facebook – ai miei genitori, alle nostre famiglie, alle sorelle e fratelli, ai nipoti, ma non di meno ai mie compari, per me come fratelli, persone uniche, meravigliose e speciali e a tutte le persone che ci hanno voluto bene, nonostante il gesto atroce che io sto per compiere”.

Patinella, 41 anni, da 4 anni aveva una relazione con la 44enne di Villabate, volontaria dell’associazione Arché. Non risultano denunce di maltrattamenti o di interventi dei carabinieri nel periodo della relazione tra i due e nemmeno successivamente. I militari della compagnia di Misilmeri, che stanno curando le indagini, hanno sequestrato l’abitazione in cui si è svolto l’atroce omicidio-suicidio e il bisturi che ha spento per sempre, barbaramente, il cuore di una giovane mamma e che ha poi messo fine anche alla vita del suo vile aggressore.