Catania

Una strada alternativa per Maniace

BRONTE – Le intense piogge dei giorni scorsi hanno preoccupato un po’ tutti a Maniace. Motivo per cui, nella comunità cittadina,” i temi della viabilità e delle vie di fuga di Protezione civile sono tornati di grande attualità. Tematiche, queste, tanto importanti da convincere, monsignor Nunzio Galati, che per Maniace non è soltanto il parroco della chiesa dedicata a San Sebastiano, ma una forte guida spirituale che negli anni ha garantito impulso alla realizzazione di tante infrastrutture, ad intervenire personalmente.

Il religioso, infatti, ha chiesto ed ottenuto di essere ricevuto in Comune dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello, per chiedergli l’impegno su alcuni argomenti inerenti la viabilità. Una delle questioni più discussa è stata una seconda via di fuga di protezione civile. Maniace, infatti, è collegata da un’unica strada provinciale che tra l’altro attraversa il torrente Saracena tramite un ponte. Non vi sono altre possibilità: o si passa dalla strada sul ponte o niente. Se per un motivo o per un altro il transito su questa strada dovesse interrompersi, la comunità rimarrebbe isolata. E Firrarello ha accolto le richieste di monsignor Galati, invitando i dirigenti dell’Ufficio tecnico a partecipare al vertice.

“Non è possibile – ha affermato il primo cittadino brontese – che un Comune di quasi 3700 residenti sia collegato da un’unica strada con un ponte su un torrente che quando piove fa paura. Dovesse per qualche motivo cedere o anche non essere più sicuro questo ponte, l’intera comunità rimarrebbe isolata. Il territorio di Maniace è quasi completamente incluso all’interno di quello brontese. Molte aziende agricole in territorio di Bronte si raggiungono attraversando quello di Maniace attraverso l’unico famoso ponte. Dobbiamo fare qualcosa”.

L’argomento non è nuovo. Circa vent’anni fa, infatti, il Comune di Maniace provò ad affrontarlo e a risolverlo, senza tuttavia riuscirci. Il sindaco Pino Firrarello, dal canto suo, propone una soluzione alternativa. “Io ricordo – infatti spiega – che un tempo maniacesi e brontesi utilizzavano una seconda strada rurale per raggiungere la strada statale 120 in contrada Serra. Potremmo realizzare quella. I fondi oggi ci sarebbero. Abbiamo per esempio le “Aree interne” che garantiranno risorse comunitarie per opere di interesse territoriale. È in questa direzione – conclude – che dobbiamo puntare”.