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Legge anti-Lgbt in Ungheria, Ue blocca Recovery, Meloni difende Orban

La Commissione europea sospende la valutazione del Recovery plan per l’Ungheria che potrebbe non ricevere i 7 miliardi richiesti. La scelta – che potrebbe diventare definitiva entro il 12 luglio – è dovuta all’approvazione della leggi anti-Lgbt entrata in vigore da oggi.

Von der Leyen: “Una legge vergognosa”

“Se l’Ungheria non aggiusterà il tiro la Commissione userà i poteri a essa conferiti in qualità di garante dei trattato – ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al dibattito al Parlamento europeo -. Dobbiamo dirlo chiaramente, noi ricorriamo a questi poteri a prescindere dallo stato membro. I capi di stato e di governo hanno condotto una discussione molto personale ed emotiva sulla legge ungherese, praticamente l’omosessualità viene posta a livello della pornografia, e questa legge non serve alla protezione dei bambini, è un pretesto per discriminare. Questa legge è vergognosa”.

Giorgia Meloni: “Legittimo governo di nazione sovrana”

Una legge, di fatto, difesa da Giorgia Meloni che si è pronunciata così contro Bruxelles: “L’ennesimo inaccettabile ricatto politico contro il legittimo governo di una nazione sovrana, reo di voler difendere le proprie prerogative previste peraltro dai trattati vigenti. Si riempiono la bocca di ‘stato di diritto’ ma poi violano trattati e regolamenti pur di colpire Viktor Orban. E lo chiamano ‘europeismo’”.