Un Ateneo che garantisce corsi di laura innovativi, internazionali e di qualità; sempre più inclusivo, dove il diritto allo studio si concretizza in azioni mirate.
È questo l’obiettivo su cui continua a lavorare la rettrice Giovanna Spatari, che ieri mattina insieme al prorettore al Diritto allo studio Antonino Germanà, e la prorettrice alla didattica Candida Milone ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa, la nuova offerta formativa. L’Università di Messina ha compiuto un ulteriore passo avanti nelle politiche di garanzia del diritto allo studio; gli organi collegiali hanno infatti deliberato l’estensione della no tax area da 24 a 28mila euro di Isee e verranno esentate dal pagamento delle tasse anche le donne vittime di violenza di genere.
Le immatricolazioni si apriranno il prossimo 15 luglio e si punta a superare gli attuali 26 mila iscritti. Scegliere un’Università prestigiosa come quella di Messina ha valore per la qualità dell’offerta proposta, per i servizi assicurati, e, come tutte quelle statali, ha valore per il percorso di studio in presenza che, insieme alle attività collaterali organizzate, garantisce la crescita umana, oltre che formativa dei giovani. Saranno sei i nuovi corsi di laurea a disposizione degli studenti, che si aggiungeranno a quelli già attivati. “Potranno – ha sottolineato la professoressa Milone – ancor meglio rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e del nostro territorio, con particolare attenzione allo sviluppo di una formazione interdisciplinare. La nuova proposta tiene conto, inoltre, del panorama internazionale e della forte attrattività esercitata dal nostro Ateneo nei confronti degli studenti stranieri; per questo, tra l’altro, abbiamo ampliato i corsi in lingua inglese”.
Il corso di Laurea triennale in Marine Science and Blue Biotechnologies, in lingua inglese, copre un’ampia gamma di tematiche sulle scienze del mare, uso sostenibile delle risorse marine, processi biologici ed ecologici marini. Il corso di laurea triennale in Transnational and European Legal Studies, anche questo in lingua inglese. Il corso di laurea magistrale in Bioingegneria per formare ingegneri biomedici e bioingegneri con basi metodologiche e elevata qualificazione nell’area della Bioingegneria. Il corso di laurea magistrale in Metodi quantitativi per l’economia e la finanza per preparare esperti in economia quantitativa e finanza quantitativa. Il corso di laurea magistrale in Digital Transformation and Innovation Management per professionisti capaci di guidare e gestire la trasformazione digitale delle organizzazioni. Il corso di laurea in scienze della Formazione primaria infine è un percorso a ciclo unico della durata di cinque anni, che abilita alle professioni di insegnante di scuola dell’infanzia e di insegnante di scuola primaria.
“Maggiore facilità di accesso – ha sottolineato la rettrice Spatari – al percorso universitario, corsi di laurea in grado di rispondere alle richieste della società contemporanea, è ciò su cui abbiamo lavorato pensando agli stuudenti. Nei prossimi anni vorremmo approfondire anche le metodologie innovative della didattica, che è una frontiera ancora inesplorata”. Ci sono già 40mila richieste di immatricolazioni di studenti da 72 diversi paesi che gli uffici stanno valutando. Ci sono anche studenti che provengono da scenari di guerra, come ucraini, ma anche palestinesi e israeliani.
“L’approccio di UniMe in linea con la Crui – ha spiegato la rettrice al QdS – è di particolare attenzione all’attivazione di nuove convenzioni con determinati paesi, soprattutto se le linee di ricerca potrebbero avere effetti molto indiretti anche sui temi delle armi. Diciamo agli studenti che gli Atenei sono luoghi di libero scambio di pensiero, e questo è disponibile ad organizzare tutti gli incontri culturali che gli studenti vogliono portare avanti, ma sempre nel rispetto delle opinioni degli altri”.
E sui servizi ha aggiunto: “Guardiamo anche alle altre istituzioni del territorio, il Comune in primis; l’Atm, che ha assicurato agevolazioni nel trasporto; abbiamo fatto convenzioni anche con Trenitalia, offriamo sovvenzioni per gli affitti, abbiamo abbassato le tariffe del Liberty, ma sul tema delle residenze ci sarà molto da fare, stimolando anche l’Ersu a portare avanti una serie di progetti”.
Si muove qualcosa per riattivare la Casa dello studente di via Cesare Battisti e si prevede la consegna dell’ex hotel Riviera a fine anno. “Stiamo veicolando con l’Ersu un bando ministeriale – ha spiegato il professore Germanà – che prevede misure di semplificazione per la realizzazione di nuovi posti letto che UniMe potrà mettere a disposizione con il coinvolgimento di strutture private. Il bando aperto prevede l’erogazione di circa 20mila euro a fondo perduto per posto letto”.